“L'eredità di Giancarlo”: è stato questo il tema dell'incontro di ieri, martedì 25 settembre, al Club Mediterraneo di Torre Annunziata, organizzato dal presidio cittadino di Libera guidato da don Ciro Cozzolino. Un appuntamento per ricordare Giancarlo Siani nel 33eismo anniversario del suo omicidio del giornalista ad opera della camorra.
Tra i partecipanti, i giornalisti di diverse testate locali; Vincenzo Ascione (foto), sindaco di Torre Annunziata; Mariaconcetta Criscuolo, gup del Tribunale di Torre Annunziata e presidente della sezione ANM; Corrado Taranto, autore. Ha moderato il giornalista Giovanni Taranto.
Non era presente il sindaco Ascione all'incontro di sabato scorso tra Paolo Siani, fratello di Giancarlo, e gli studenti del liceo Pitagora-Croce. Ma la frase da lui pronunciata l'aveva colpito molto: “Sono qui per gli studenti non per la città - aveva detto -. Come posso perdonare questa città dove la malavita non ha mai smesso di proliferare, dove i carabinieri hanno appena eseguito 21 arresti? (il riferimento era al blitz del giorno prima al rione Provolera, ndr)”.
«Paolo Siani non perdona la città? Quelle parole mi hanno fatto male, ascoltarle soprattutto da sindaco non è stato facile - afferma Ascione nel suo intervento all'iniziativa di Libera -. Ma forse lui ha ragione. I cittadini devono fare di più, cambiare passo, denunciare i soprusi che ancora oggi subiscono. Lo devono a Giancarlo”.
Amarezza ma anche tanta voglia di reagire di fronte al cancro della malavita organizzata. «La città è molto cambiata rispetto agli anni in cui Giancarlo scriveva del malaffare a Torre Annunziata - ha proseguito il primo cittadino - . La magistratura e le forze dell'ordine hanno fatto molto. Molte storture, anche la corruzione della classe politica, sono state combattute, in parte sconfitte. Ma ci dovrebbe essere un'eguale risposta da parte della città. Qui lo Stato esiste ma i cittadini continuano ad avere paura di denunciare. Questo non agevola il compito delle forze dell'ordine, i cui risultati - nonostante tutto - sono apprezzabilissimi».
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