Il film su Irma testa alla Fiera Internazionale del Cinema di Roma. Il prossimo 19 ottobre verrà proiettato, all'Auditorium della Musica, "Butterfly", la pellicola-documentario (durata 80') che racconta la vita - sportiva e non - della campionessa di pugilato di Torre Annunziata, in forza alle Fiamme Oro, il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato.

Il film è diretto dai registi Alessandro Cassigoli e Casey Kaufmann, e prodotto dalla Indyca con Rai Cinema. La protagonista è la stessa Irma, nella sua nuova veste di attrice, che tra scene della vitta reale e fiction racconta la sua storia. Dagli inizi sul ring nella palestra della Boxe Vesuviana di via Parini, nel quartiere Provolera a Torre Annunziata, uno dei più difficili della città, fino alla partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016, prima donna nella storia del pugilato italiano a prendere parte alla competizione a cinque cerchi. Irma non conquisterà alcuna medaglia ma diventa ben presto un simbolo dello sport italiano. Su di lei viene scritto un libro, "Cuore di pugile", autrice la giornalista de La Repubblica Cristina Zagaria. Irma va in tv, ospite di numerose trasmissioni, sportive e non. Le interviste sui giornali si sprecano.

Ma più Irma riesce nel suo percorso sportivo, più si rivela fragile nel suo percorso interiore. Ed è proprio questa l'essenza della pellicola. Un ritratto umano, più che da atleta, della protagonista. Con tutte le sue debolezze ma anche la sua enorme forza e coraggio. Trascorre mesi nei ritiri di allenamento lontano da casa,sotto pressione e con enormi aspettative nei suoi confronti. Inizia ad insinuarsi in lei il dubbio se valga la pena o meno di rinunciare alla sua gioventù per i propri obiettivi. E in questo "dilemma interiore" si inserisce la figura del maestro Zurlo, che da sempre la sprona ad andare avanti, perché Irma ha talento, Irma è il talento. Maestro di vita oltre che maestro di boxe, dal momento in cui l'arbitro alza il braccio di Irma che conquista così le qualificazioni olimpiche, sa che la sua vita non sarà più la stessa.   

Insieme a lei, "recita" proprio il maestro Lucio Zurlo, fondatore della Boxe Vesuviana e vero e proprio mentore di Irma, una sorta di padre putativo della ragazza; ci sono poi Emanuele Renzini, tecnico della nazionale femminile di pugilato, Ugo Testa, Simona Ascione e Anna Cirillo.

"Butterfly" (farfalla), titolo ispirato al soprannome sul ring della boxeur oplontina, è uno spaccato di vita di Irma Testa. Emozioni, sacrifici, gioie, delusioni di una ragazza che, sparigliando qualsiasi cliché, si impone in un mondo dove i "maschi" dominano. Diventa la punta di diamante della Nazionale italiana, conquista successi in giro per il mondo. Diventa icona delle donne che hanno voglia di riscattarsi nonostante siano cresciute in realtà difficili sotto gli aspetti sociali ed economici. Viene "cooptata" dalla Polizia di Stato ed entra a far parte delle Fiamme Oro.

«E' la storia di una semplice ragazza che, guantoni e caschetto, affronta il mondo con il peso di una continua sfida con se stessa e con gli affetti di una terra complicata ma vera. Un racconto che non può non emozionare», dice Viviana Ronzitti, ufficio stampa della produzione. Una storia che continuerà ad essere scritta: nello sport e nella vita.

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