«La magistratura? E’ stata una scelta molto casuale, ma la migliore che potessi fare. L’attività della Direzione Distrettuale Antimafia è pesantissima, ma io penso che sia il lavoro più bello del mondo. E’ talmente entusiasmante che, tutto sommato, lo farei anche gratis!». Raffaele Cantone risponde alla prima domanda degli studenti del Liceo Artistico Statale “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata in un incontro intenso, profondamente significativo introdotto dal dirigente scolastico Felicio Izzo.
“La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese” non è solo il titolo del libro di Raffaele Cantone e Francesco Caringella, ma si trasforma una semplice quanto disarmante lezione di legalità in un contesto ideale qual è l’aula magna di un istituto scolastico. E in un territorio che fa registrare un crescendo proliferare di sale scommesse, è sintomatico che questa importante iniziativa venga promossa anche dall’unica libreria della città di Torre Annunziata: “Libertà”, presente all’evento con Serena Francesca Bianco, Francesco Alessandrella e Andrea Palmieri. «La corruzione è un reato grave. Soprattutto per gli effetti indiretti – sostiene Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – perché fa venir meno la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Un fenomeno che rende la società meno competitiva in quanto cancella il merito per far posto all’illegalità mettendo in discussione le regole del vivere civile. Il lavoro principale dell’Anac è quello di evitare che si diffonda questa sfiducia soprattutto verso chi deve far rispettare le leggi. Noi abbiamo l’obbligo di avvicinarci alle forze dell’ordine, alla magistratura, alla politica, alla scuola pensando che tutti facciano il loro dovere». All’incontro ha partecipato anche Cesare Sirignano, magistrato impegnato in qualità di Procuratore nella Direzione Nazionale Antimafia.
«Il contesto ambientale è importante. Perché quando è culturalmente degradato si registra maggiore violenza oltre ad un elevato tasso di corruzione. C’è bisogno di modificare le condizioni di vita delle persone – aggiunge Cesare Sirignano - e dunque non abbandonare certi contesti e poi chiedere alla gente degli scatti quasi eroici per combattere il crimine e la violenza. Ciò che sta spingendo l’Italia verso il baratro è il sistema corruttivo-collusivo. Combatterlo è fondamentale. E servono soprattutto persone come Raffaele Cantone che, non solo scrivono e raccontano, ma contribuiscono a diffondere gli effetti della corruzione, un fenomeno non ancora percepito, distinto e indentificato bene dalla maggior parte dei cittadini».