Trentasei anni di servizio di cui tre decenni trascorsi a lavorare nel Commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia. È andata in pensione ad inizio dicembre Marianeve Oliva, una delle dipendenti baluardo degli uffici passaporti e porto d’armi del presidio di Polizia stabiese. Sempre con il sorriso sulle labbra, disponibile, con la battuta pronta anche per rincuorare le tantissime persone che ogni giorno hanno affollato gli uffici, la signora Oliva, originaria di Torre Annunziata, ha iniziato la sua carriera lavorativa al Ministero dell’Interno di Roma agli inizi degli anni 80. Il trasferimento prima alla Questura di Napoli, dopo un quinquennio, e poi nella città delle acque dove è rimasta per 30 anni.
Impossibile da calcolare il numero di pratiche lavorate durante questo lasso di tempo, dove ha incrociato i destini di giovanissimi alle prese con il primo passaporto per la gita, o le famiglie che dovevano richiedere i documenti per le vacanze all’estero. Ma, anche e purtroppo, con tante persone che hanno deciso di lasciare le loro città di origine e sono emigrate al Nord o fuori dall’Italia a cercare fortuna e lavoro. Quasi una quindicina i dirigenti che si sono succeduti e l’hanno conosciuta, ultimo il dottor Vincenzo Gioia, già a capo della Polizia di Torre Annunziata fino a pochi mesi fa, e che alla guida del Commissariato di Castellammare, insieme agli agenti in forza al presidio, è riuscito a mettere a segno in successione una serie di arresti importanti.
È stato proprio Gioia, insieme a tutto il personale di Polizia, a salutare Marianeve Oliva nel suo ultimo giorno di lavoro. «Una persona che ha un garbo e raffinatezza notevoli come poche che ho incontrato nella mia carriera - ha detto il primo dirigente -. È un’istituzione di questo Commissariato». Gioia ha dedicato un plauso anche a tutte le donne e gli uomini che lavorano nella Polizia stabiese. Per l’occasione è tornato a Castellammare il dirigente Paolo Esposito, trasferito a Napoli da maggio, dopo 22 mesi trascorsi nel Commissariato stabiese.
Saluti e abbracci, foto e lacrime di commozione con i colleghi di una vita, una seconda famiglia.
(nella foto, da sinistra: il primo dirigente Gioia, la signora Oliva e il dirigente Esposito)
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