Pubblichiamo volentieri gli auguri di Natale che don Antonio Carbone, a capo della Comunità Salesiana di Torre Annunziata, rivolge ai torresi e alla città. Il suo è un bel messaggio di impegno civile, di risveglio delle coscienze di tutti - giovani, cittadini perbene e non, famiglie, politici, istituzioni - a partire dalla figura del pastore Benino, uno dei più importanti e simbolici della tradizione presepiale.
Il messaggio di don Antonio
In questo Natale, vorrei invitarvi a guardare tra i pastori dell’antico presepe napoletano la statuetta di Benino, il pastore dormiente. Il suo sonno è il simbolo di ogni assonnato, ma non a caso San Paolo dice: «Svegliati o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà»
E’ il momento di un messaggio di speranza e di coraggio a tutti gli uomini e le donne di buona volontà del nostro territorio: svegliamo simbolicamente “Benino”, ma svegliamolo con un sogno di speranza, non con un secchio in faccia di pessimistico disincanto! Abbiamo bisogno di aprire gli occhi ad un sogno di formazione, di progettualità, di cultura. È necessaria una “cordata di speranza” di tutte le agenzie educative presenti sul nostro territorio; ciascuno deve fare la sua parte! Solo così può rinascere la speranza per il futuro, altrimenti diventiamo tutti sonnambuli che barcollano nelle aspettative infrante. I cristiani sono annunciatori di un sonno che deve trasformarsi in un sogno e lasciamoci svegliare con il sogno di Dio: essere uomini e donne felici. È per questo che in questo Natale dobbiamo scuotere dal sonno i tanti onesti “compagni di culla”.
Svegliamoci famiglie. La paura e la precarietà stanno diventando sonniferi troppo potenti! Non rinchiudiamoci nelle nostre case, rischiamo di bloccare la crescita dei bambini. Abbiamo bisogno di non permettere a nessuno di rubarci la tranquillità di camminare per il quartiere, di mandare i ragazzi a giocare per strada. Ritorniamo a passeggiare per le nostre strade, rioccupiamo le nostre piazze di aggregazione e non ci limitiamo solo a percorrere il perimetro dei centri commerciali. I figli hanno bisogno di un ambiente favorevole dove papà e mamma non devono “camorristicamente” farsi faide reciproche per far prevalere le proprie ragioni. Basta con i toni minacciosi tra mariti e mogli, alle liti continue con l’aggravante dei futili motivi. Basta con le guerre territoriali per contendersi il controllo della “piazza domestica” della cucina, del soggiorno, del televisore! Abbiate coraggio nelle scelte matrimoniali; coraggio nel rinunciare ad affidare alla sola stabilità economica la serenità familiare. Siate distaccati dalla sete di denaro che non si ferma neanche dinanzi alla morte e rende l’eredità dei nostri cari un bottino di guerra da contendersi con gli altri familiari. Svegliati Famiglia… Sogna e Cristo ti illuminerà!
Svegliamoci giovani. È vero che siamo nella notte dei testimoni credibili. Sono crollate le grandi idee. Mancano stimoli per lo studio e un riconoscimento lavorativo dopo i traguardi scolastici. Ai giovani facciamo false promesse che ormai sono stanchi di ascoltare. Li incontro in oratorio, in casa famiglia, per strada, pochi in chiesa. Appaiono svogliati, ma non è vero: il loro non è un pisolino colpevole! Si sono inconsciamente anestetizzati, forse una sorta di difesa naturale, gli stiamo estirpando gli organi vitali come: il lavoro, la dignità, il pensare in grande. Hanno bisogno di essere amati e sentirsi amati per poi aiutarli a svegliarsi. Noi adulti li rendono consumatori di falsi idoli... Quanta produzione cinematografica sui capi della camorra, resi idoli; abbondano le fiction a tema malavitoso finiscono di fatto per suscitare il fascino del vincente, della prepotenza e insinuano atteggiamenti, idiomi e stili da scene di Gomorra. Svegliati Giovane, sii protagonista del futuro, … Sogna e Cristo ti illuminerà.
Voglio scuotere dal sonno gli anziani. È certamente un sonno leggero. Da un lato si farebbe presto a svegliarli perché custodiscono ancora il ricordo di valori antichi che hanno accompagnato la loro giovinezza, dall’altro tuttavia la stanchezza e la sofferenza li hanno chiusi alla speranza. Troppa sofferenza causa il vedere che figli e nipoti hanno bisogno di loro per pagare l’affitto e mettere il piatto a tavola. Quanti anziani devono condividere la magra pensione con i propri figli che non trovano occupazione. Vorrebbero accontentarli di più, vorrebbero risollevare tutti, lasciare una buona eredità economica e cadono nella trappola del gioco d’azzardo e delle varie ludopatie. Vederli nelle sale scommesse, che sono tra l’altro le uniche attività commerciali in espansione a Torre Annunziata, che guardano gli schermi posizionati, come fossero pecore, nell’illusione della vincita. Svegliati anziano, dalla morte della nostalgia paralizzante di un passato tranquillo nel quale si poteva stare con le porte aperte, i tempi sono veramente cambiati, ora tocca a te aprire nuovi spazi di testimonianza… Sogna e Cristo ti illuminerà.
Voglio scuotere dal sonno le istituzioni. Quanti progetti, quante riforme ritardate per mancanza di coraggio e di attenzione al bene comune! La percezione a volte è quella che la società civile abbia preso a prestito il motto che i dirigenti delle autostrade avevano trovato per tranquillizzare automobilisti bloccati nel traffico per i troppi cantieri aperti: “stiamo lavorando per voi”. E senza accorgersene il traffico dei ritardi aumenta, il tempo passa, e il cambiamento annunciato diventa solo una elegante scusa strategica per spegnere il malcontento e tirare a campare. Oggi tutti gridano contro la camorra, è un traguardo di civiltà aver preso le distanze dalle organizzazioni malavitose, ma c’è uno stile camorristico che a volte si nasconde addirittura dietro l’affermazione dei propri diritti. Può diventare “camorrista” anche chi con atteggiamento mafioso denuncia il male ma reclama propri spazi di potere. Abbiamo bisogno di progetti concreti e operativi per formare gli alunni e i cittadini. Svegliati tu che vuoi impegnarti a servizio del bene comune, lascia la morte del fascino carrieristico e del privilegio di categoria che ti fa trattare le istituzioni come una “piazza di spaccio” da conquistare… Sogna e Cristo ti illuminerà.
Voglio scuotere dal sonno gli uomini e le donne della malavita. Non siete degli anonimi per me. Siamo stati da ragazzi nello stesso quartiere, nella stessa scuola. Vedo i vostri volti tristi quando chiedete una “carta per il volontariato” per far scarcerare vostro marito, vostro figlio dopo 5 – 10 – 15 anni di carcere, celebro le prime comunioni dei vostri figli e i funerali vostri cari defunti e voi, infondo alla chiesa o in prima fila, circondati dalla polizia penitenziaria. Ho stretto le vostre mani quando vi ho augurato di essere bravi genitori dopo il battesimo dei vostri figli. A voi grido, svegliatevi da questo sonno! Il mio compito di sacerdote, non è portarvi in carcere, ma portarvi in paradiso. È per questo che vi dico: convertitevi! Non potete dormire sonni tranquilli sapendo che la droga che importate e spacciate sta bruciando decine di giovani e padri di famiglia. Non potete dormire sonni tranquilli sapendo che i commercianti non riescono più a pagare le vostre estorsioni e devono abbassare la serranda. Non potete dormire sonni tranquilli quando prestate i soldi alla povera gente, che, con il cappio alla gola del dover pagare una bolletta, viene a chiedervi cento euro e dopo un mese dovrà restituirvene duecentocinquanta in più e ricordatevi che chi sta preparando la vendetta verso il clan rivale, sarà ripagato con una vendetta altrettanto cruenta.
Voglio sognare con voi che da domani su tutti i giornali apparirà il riscatto del nostro paese e potremo leggere come titolo la citazione di un cantico dell’Antico Testamento: Torre Annunziata: «L’arco dei forti si è spezzato, ma i deboli sono pieni di vigore» (1Sam 2, 4).
Don Antonio Carbone