A cura della Redazione

Caos e polemiche al Foro di Torre Annunziata, dopo il rinvio delle elezioni per il rinnovo del Direttivo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati a causa della incandidabilità di 14 candidati, tra cui lo stesso attuale presidente (uscente) Gennaro Torrese.

In una nota, il gruppo Avvocatura Solidale, rappresentato dall'avvocato Vincenzo Salomone, parla di «irresponsabilità in quanto il Decreto di chiarificazione della Legge Falanga avrebbe considerato la possibilità di rinvio lasciando margine discrezionale agli Ordini. Nel caso di Torre Annunziata - precisa il penalista - il rinvio non era necessario. Sarebbe stato, invece, atto di responsabilità e di rispetto nei confronti dell'Avvocatura tutta, la rinuncia alla candidatura da parte di coloro che, ineleggibili, portando un loro chiaro interesse all'interno della delibera, hanno emesso un atto unilaterale e privo di motivazioni concrete».

«"Avvocatura Solidale" - conclude l'avvocato Salomone -, all'unisono con altri candidati alle elezioni e in ottemperanza del proprio programma elettorale, si impegnerà a far rispettare la Legge e a rappresentare il rinnovamento, seguendo i principi deontologici, morali e di Giustizia che, da sempre, caratterizzano l'Avvocatura torrese».

La questione, in sostanza, nasce dall'interpretazione della legge che disciplina l'elezione del Consiglio Direttivo dell'Ordine degli Avvocati. Per Gennaro Torrese, ci sono «interpretazioni che stanno creando enormi perplessità nel mondo scientifico. La legge elettorale 113/2017 prevedeva che i candidati che avessero effettuato due mandati consecutivi come consiglieri non avrebbero potuto candidarsi nuovamente se non con uno stacco temporale. Tale legge – come tutte del resto – non poteva che prevedere per i mandati successivi alla legge stessa ed in tal modo è stata interpretata anche da parte della massima espressione ordinistica istituzionale, il Consiglio Nazionale Forense. Senonché - prosegue Torrese - una sentenza della Cassazione ha stabilito che nel computo dei mandati effettuati ai fini della ineleggibilità andassero considerati anche i mandati espletati precedenti alla legge. Molti docenti interpellati - prosegue il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata - hanno espresso seri dubbi di costituzionalità proprio sulla portata retroattiva della predetta interpretazione della Cassazione ed anche per altri aspetti - più tecnici - che non vale la pena qui menzionare».

Per Gennaro Torrese non ci sono dubbi: «La sentenza della Cassazione è entrata “a gambe tese” in un procedimento elettorale già avviato, con molte candidature già presentate e con la data del voto già fissata». 

Nel "Decreto Concretezza" sono stati proposti due emendamenti di segno diverso. Tale provvedimento sta facendo il suo percorso in Senato per poi passare alla Camera. Nel frattempo il governo ha emesso un decreto legge interpretando nel senso più restrittivo la disciplina e facendo propria l’interpretazione della Cassazione.

«Lo stesso decreto prevedeva che nelle situazioni in cui vi fossero candidature di ineleggibili (come nel caso di Torre Annunziata) - continua Torrese - al fine di un corretto ed ordinato esercizio del voto si potessero differire le elezioni con la riapertura dei termini per le candidature con assemblee elettorali da convocarsi entro luglio 2019». Cosa che l'Ordine oplontino ha poi deciso di fare.

«Francamente non si capiscono le polemiche scomposte provenienti da una frangia dell’Avvocatura, assolutamente minoritaria - conclude Torrese -. In ogni caso è possibile che su alcuni ricorsi già pendenti possa anche intervenire una decisione della Corte Costituzionale per dissipare i dubbi di costituzionalità prima espressi. Seguiremo tutta la vicenda con la dovuta attenzione e, come sempre, l’Ordine rispetterà la legge».

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