A cura della Redazione

Il vento forte di ieri ha riacceso i riflettori sul Quadrilatero delle Carceri e sulla precarietà di molti edifici abitati, ciononostante, da nuclei familiari.

Venerdì sera quattro nuclei familiari di un palazzo di corso Vittorio Emanuele, adiacente ad un altro già sgomberato in precedenza per grossi problemi di staticità, sono stati evacuati per la denuncia degli stessi residenti di scricchiolii provenienti dalle pareti delle loro abitazioni.

Già questo tratto di strada (dall’intersezione con via Cuparella e quella con via Roma) è interdetto da giorni alla circolazione veicolare e pedonale per pericolo di crolli. Ieri, in seguito alle avverse condizioni meteorologiche, c’è stato un ulteriore sopralluogo in diversi fabbricati da parte dei tecnici comunale, accompagnati dai carabinieri, dal consulente della Procura della Repubblica e dalla Polizia municipale, al fine di accertare eventuali ulteriori pericoli per la pubblica e privata incolumità.

«Dalla ricognizione effettuata – si legge nella relazione stilata dall’architetto Gino Di Donna, dell’Utc -, numerosi fabbricati o parti di essi, ubicati in Via Castello, Via Bertone e via Agricoltori, presentano segni di dissesto statico con evidenti segni di pericolo. Di conseguenza, con l’ausilio del personale della Polizia Municipale, sono state notificate numerose diffide a non abitare tali ambienti, fino all’eliminazione del pericolo».

Le operazione dell’Ufficio tecnico comunale si sono protratte fino alle prime ore del pomeriggio di ieri ed hanno determinato la diffida nei confronti di 26 persone ad occupare i loro attuali alloggi e la chiusura, oltre del tratto finale di corso Vittorio Emanuele, anche di via Agricoltori. Inoltre sono stati identificati 12 fabbricati con criticità strutturale.

A questo punto non resta che emettere le ordinanze di sgombero per i nuclei familiari che occupano alloggi non sicuri e provvedere alla messa in sicurezza di tutti gli immobili oggetto di criticità rilevata in sede di sopralluogo.