Ha preso la parola durante il convegno “Un ponte tra l’Università e Lavoro” organizzato dall’associazione “Elaboriamo Insieme” sabato 23 marzo nel salone del Lido Azzurro a Torre Annunziata. Ha catturato l’attenzione e l’ammirazione dei numerosi presenti con la sua storia.

Stiamo parlando di Antonio Caraviello, ingegnere meccanico di Torre Annunziata specializzato in progettazione industriale e produzione di robotica, cervello in fuga dall’Italia per andare a lavorare in Germania.

“Cervello in fuga ma sono anche ritornato sui miei passi – ci tiene a sottolineare il giovane ingegnere -. Mi sono laureato a 24 anni presso l’Università Federico II di Napoli e subito sono stato assunto con contratto a tempo indeterminato dalla Airbus, la multinazionale tedesca che costruisce aeromobili civili. Guadagnavo bene, ma il lavoro non mi soddisfaceva. E poi mi mancava la mia terra, il mio mare. Tra lo stupore dei miei genitori, decisi di ritornare in Italia e di realizzare un mio progetto. Con tre miei amici racimolammo poche decine di migliaia di euro e scommettemmo su di una start-up. La chiamammo “Sophia Hight Tech”, un'azienda specializzata nella produzione di attrezzature di prova sui materiali. Inizialmente coinvolgemmo anche due professori di ingegneria della Federico II. Ora non sto qui a raccontarvi delle difficoltà incontrate all’inizio – continua l’ingegnere -, ma la start-up iniziò a funzionare. Arrivavano commesse dai colossi come Alenia, Fincantieri e Fiat e l’azienda iniziò man mano ad estendersi. Oggi Sophia ha 22 dipendenti – dice con una punta di orgoglio – e tutti con contratto a tempo indeterminato. Nel frattempo abbiamo sviluppato un know-how avanzato ed unico nel campo della progettazione meccanica, della simulazione strutturale e cinematica e, più in generale, nella produzione industriale e nella robotica”

L’azienda esce dai confini nazionali e ottiene una commessa anche dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, vincendo la concorrenza di aziende di altri Paesi europei e mondiali. Oggi ha due stabilimenti industriali: il primo a Sant'Anastasia, il secondo a Plzen in Repubblica Ceca.

Una bella storia che ci induce a delle riflessioni. Le migliori risorse che abbiamo al Sud sono il capitale umano e i nostri “cervelli". Lasciarli andare via senza dar loro la seppur minima possibilità di poter realizzare nella loro terra quello che andrebbero a fare altrove non fa altro che impoverire un territorio già in grosso ritardo economico. Come ha sottolineato il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel suo intervento al convegno del Lido Azzurro, “in Italia non esistono più imprese leader a livello mondiale nel loro settore. Nella Corea del Sud tre sole imprese investono più di quanto investono tutte le aziende italiane”. E ciò la dice lunga sulla fuga dei cervelli dal nostro Paese…

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