A cura della Redazione

Il Gran Galà finale del Premio Città di Torre Annunziata offre l’occasione per il pubblico di un contatto ravvicinato con un grande artista: Ario Avecone.

Cantante, classe 1975, si esibisce a lungo con la band Rialta e nel 2002 si aggiudica le selezioni regionali per la Campania del Premio Mia Martini. Da allora rappresenta una presenza costante nella realtà italiana delle produzioni musicali e teatrali. Fondatore di “Sipario di Luce”, organizza stage di preparazione ai musical con i più importanti interpreti nazionali. Autore di innumerevoli testi, scrive e produce poi lo spettacolo “Musical of the world” con Vittorio Matteucci e Graziano Galatone e nel 2012 inventa letteralmente un nuovo genere teatrale: il musical immersivo. Dà vita così “Amalfi 839AD” e lo mette in scena presso l’Arsenale della Repubblica di Amalfi. Un successo clamoroso: 7 anni di attività e più di 500 repliche.

«Volevo creare uno spettacolo teatrale innovativo, originale e non convenzionalespiega Ario Aveconee volevo anche che fosse uno spettacolo stanziale, che potesse rimanere in scena a lungo. Sono napoletano ormai naturalizzato ad Amalfi da tantissimi anni e mi è sembrato naturale raccontare questa storia». Amalfi 839AD è uno spettacolo innovativo che si fonda su elementi storici reali. Racconta della nascita della prima repubblica marinara, quella di Amalfi appunto, che è storia del territorio e, per estensione, di tanti altri luoghi simili nel Medioevo.

Al Politeama di Torre Annunziata, Ario Avecone presenterà sabato sera la sua ultima “creatura”, «Murder ballad». Si tratta di un rock music statunitense ideato e scritto da Julia Jordan con testi e musiche di Juliana Nash, uno degli spettacoli più originali degli ultimi vent’anni di produzione Off-Broadway. Avecone ne ha curato la traduzione, l’adattamento teatrale e la regia. Un musical dal sapore metropolitano e underground, accattivante e trascinante. Novanta minuti di autentiche emozioni. E sabato sera a Torre Annunziata potremo gustarne un estratto. Da non perdere.