A cura della Redazione

“Ho inviato al presidente della Fifa Giovanni Vincenzo Infantino la maglia dell’Aicovis (Associazione contro la Violenza negli Stadi) con la richiesta di diventare ambasciatore del sodalizio, ma mai mi sarei aspettato un suo invito per assistere alla finale  di Champions League, da disputare all’Estadio Metropolitano di Madrid il prossimo 1 giugno”.

A parlare è il presidente dell’Associazione Rosario Iannucci, che si tiene stretta la lettera di invito  da parte del dirigente della Fifa, Infantino, italiano naturalizzato svizzero.

“E’ per me un grande onore aver ricevuto la risposta da parte del presidente della Fifa, perché vuol dire che l’Associazione che presiedo non è conosciuta solo in Italia bensì anche nelle alte sfere della Federazione mondiale di calcio”.

L’Aicovis compie quest’anno il 25° anniversario della sua fondazione, nata nel lontano 1995. Iannucci ne è il fondatore e l’attuale presidente. Innumerevoli sono state le iniziative messe in campo dall’associazione per sensibilizzare l’opinione pubblica ad assumere un comportamento civile nell’ambito delle competizioni sportive all’interno degli stadi.

"Era il maggio del 1985 quando dall’Heysel, più che ad una partita di calcio, sembrava assistere ad una guerra vissuta in prima linea. Decisi allora di agire - ricorda Iannucci -. Era il momento di dare una scossa alle coscienze degli italiani. Nacque così l’idea di costituire un’associazione che affrontasse tale problematica - prosegue Iannucci - e che avesse come obiettivo principale la diffusione della cultura della non violenza negli stadi, attraverso una serie di iniziative nelle scuole e non solo. Da allora ne è passata di acqua sotto il ponte. Mille ricordi, ma quello che mi è rimasto più impresso è stato il Giubileo dello Sport a Roma, quando regalai la maglia dell’Aicovis a Papa Wojtyla”.

Da allora decine e decine di manifestazioni in tutta Italia, non solo contro la violenza negli stadi. Iniziative contro il bullismo nelle scuole; la “Befana solidale”, per i bambini ricoverati negli ospedali; il Festival del Calcio, con tour itineranti e la premiazione delle città fair-play; la donazione di uova di Pasqua per i ragazzi autistici; la Mostra fotografica patrocinata dal compianto presidente della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò.

In questi anni sono stati nominati ambasciatori dell’Aicovis Ciro Immobile, attaccante della Lazio, e l’arbitro di serie A Marco Guida, entrambi di Torre Annunziata; Gigi D'Alessio, il noto cantante napoletano; Maurizio Licita, vice direttore della Gazzetta dello Sport, Massimo Corcione, già direttore di Sky Sport.

“L’ultimo progetto messo in campo dall’Aicovis – conclude Iannucci – è quello che vede coinvolto il Liceo Artistico “Giorgio De Chirico” di Torre Annunziata, con il tour nelle scuole della Regione per parlare di bullismo. E sono stati proprio gli studenti del Liceo guidato dal prof. Felicio Izzo a riprogettare il nuovo simbolo dell’Aicovis”.

Una realtà associativa nata propria nella nostra terra, troppo spesso tirata in ballo per vicende negative, e di cui poco spesso si parla, invece, per evidenziare quello che di buono viene realizzato per promuovere l’immagine di Torre Annunziata.

(Nella foto, il presidente Rosario Iannucci premia Ciro Immbibile)

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