A cura della Redazione

“Mai più soli contro il racket e l’usura”. E’ stato presentato ieri, presso la “Sala delle Armi” di Palazzo Criscuolo a Torre Annunziata, il progetto di adozione sociale per le vittime di usura ed estorsione, finanziato con fondi del Programma Operativo della Regione Campania 2014-2020.

L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio del Comune oplontino, è stata organizzata dall’Associazione “FAI Antiracket” di Ercolano e dall’Osservatorio per la Legalità di Torre Annunziata.

La nota stonata dell’incontro è stata la totale assenza dei commercianti torresi e dei suoi rappresentanti di categoria.. Poco interesse per l’iniziativa, scarsa fiducia nelle Istituzioni, paura o cosa?

Tra i relatori, Franco Malvano, presidente della commissione anti-racket e anti-usura del Consiglio regionale della Campania.; Luigi Ferrucci, presidente Nazionale FAI Antiracket; Giovanni Taranto, presidente dell’Osservatorio per la Legalità di Torre Annunziata; Pasquale Del Prete, presidente FAI Antiracket di Ercolano.

A moderare l’incontro, il presidente della Cooperativa Sociale “Giancarlo Siani”, Giuseppe Scognamiglio.

Presenti i vertici delle Forze dell’ordine: il comandante del Gruppo Carabinieri ten. col. Filippo Melchiorre, il comandante del Gruppo della Guardia di Finanza col. Agostino Tortora, e il dirigente del Commissariato oplontino Claudio De Salvo. La Chiesa era rappresentata da don Ciro Cozzolino, presidente del presidio di Libera di Torre Annunziata, e don Antonio Carbone, presidente dell'Associazione “Piccoli Passi Grandi Sogni Onlus”. Dopo i saluti dell’assessore Emanuela Cirillo (il sindaco Vincenzo Ascione arriverà con qualche minuto di ritardo per una riunione in Regione per la problematica del fiume Sarno), inizia il dibattito.

 “Ho girato tutte le regione del Sud – esordisce Malvano –. Prima Commissario di Polizia di Palermo, poi vice questore di Napoli, infine questore a Catanzaro e a Bari. Ho collaborato sia con il centrodestra (senatore di Forza Italia, ndr), che con il centrosinistra. Ebbene posso affermare, senza tema di smentita, che le condizioni di oggi per chi denuncia il racket sono molto diverse rispetto a quelle di un decennio fa. Prima, eravamo in pochi ad affrontare questo grave problema. Ora ci sono Associazioni, Chiesa, Forze dell’ordine. Oggi, oltre ad essere più facile denunciare, è pure conveniente. Il denunciante è assistito da avvocati penalisti, commercialisti, psicologi, consulenti bancari e d’impresa. Inoltre può usufruire anche di un sostegno economico. Il Ministero dell’Interno ha stanziato milioni di euro a favore di chi denuncia estorsioni ed usura. Inoltre, il fatto che i Comuni e le Associazioni si costituiscono parte civile nei processi contro estorsori ed usurai influisce molto sulle decisioni dei giudici. La sola repressione, però, non basta. La politica – conclude Malvano - deve impegnare risorse considerevoli nei quartieri ghetti per sottrarre i figli dei malavitosi alla sorte dei loro genitori”.

Pasquale Del Prete, presidente FAI Antiracket di Ercolano, espone il progetto di adozione sociale per le vittime di usura ed estorsione. “L’Associazione di Ercolano – afferma - eroga servizi gratuiti rivolti a operatori economici e/o cittadini della regione Campania in condizioni di vulnerabilità e fragilità sociale, vittime di reati di usura ed estorsione e/o in condizione di sovra indebitamento. Se si è uniti – conclude – è più facile avere la meglio contro questi delinquenti. Ad Ercolano abbiamo sperimentato questo modello e possiamo affermare che abbiamo vinto contro la camorra”.

Anche Giovanni Taranto, presidente dell’Osservatorio per la legalità a Torre Annunziata, sprona i commercianti ad unirsi e ad essere più coraggiosi. “Grazie al proficuo lavoro delle Forze dell’ordine compiuto in questi ultimi anni – afferma – ora ci sono tutte le condizioni per debellare definitivamente questo annoso ed odioso problema”.