A cura della Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell'Associazione "La paranza delle idee", relativo al contenzioso tra il comune di Torre Annunziata e l'ex partecipata Oplonti Multiservizi.

"Abbiamo incontrato il sindaco di Torre Annunziata in ragione dell’istanza da noi presentata sulla transazione del debito Oplonti Multiservizi. Le spiegazioni ricevute rispetto ai nostri rilievi procedurali non sono state soddisfacenti. Restiamo perciò in attesa della necessaria risposta scritta, sperando che sia celere e meno approssimativa, per formulare le nostre considerazioni definitive, certi che sia interesse anche dell’A.C. fare chiarezza. A tal proposito, dobbiamo rilevare l’inspiegabile mancanza di riscontri da parte della Commissione Trasparenza, che pure avrebbe dovuto spingere per le opportune verifiche. È comunque possibile sin da subito svolgere alcune riflessioni.

Quanto emerso dal contenzioso giudiziario con la Società ha reso la transazione del debito la decisione più ragionevole da assumere. Ciò, però, fa risultare errate le scelte compiute precedentemente. Infatti, quando nel 2013 l’Oplonti Multiservizi reclamò un credito di €4.095.919,74 il Comune rispose che a parer suo fossero da corrispondere solo €181.713,16. Una valutazione diversa e più coerente con quanto avvenuto poi, invece, avrebbe verosimilmente potuto far chiudere la questione subito e con minore dispendio di risorse. Sbagliò il dirigente o la politica?

Pur riconoscendo le tante incongruenze della vicenda, il sindaco Ascione ha preferito commentare solo gli atti relativi al suo mandato, evitando la formulazione di un giudizio sulle scelte passate, anche se (o forse proprio per questo), sebbene con ruoli diversi, ha concorso alla loro definizione. Chi certamente non può sottrarsi alla necessità di un chiarimento, giacché anche ex presidente della Società, è il suo predecessore Starita.

I contribuenti torresi continueranno a scontare quest’ingente debito fino al 2021 sulla tassa sui rifiuti. È davvero giusto che a pagare siano loro o dovrebbero, invece, risponderne altri? Qualora assumessimo un’iniziativa tesa ad accertare eventuali responsabilità di altra natura sarebbe solo un’ulteriore sollecitazione a far luce su tali fatti, ricordando la denuncia alla Corte dei conti presentata nel 2012 da sette consiglieri comunali di allora, tra cui l’attuale assessore Ammendola e gli ancora consiglieri (di maggioranza) Cirillo e Pallonetto (gli altri erano Gagliardi, Ricciardi, Sica e Vitiello). Immaginiamo anche il loro interesse affinché si chiarisca il tutto".