A cura della Redazione

Vicenda CMO, il difensore civico della Regione Campania, Giuseppe Fortunato, nomina un commissario ad acta per il completamento dell'iter procedurale relativo alla richiesta  inoltrata dalla società di trasferimento della Medicina Nucleare.

L’avvocato Fortunato, nella nota inviata al comune di Torre Annunziata, al direttore generale dell'Asl N3 Sud e al presidente della Giunta Regionale della Campania, evidenzia che il comune di Torre Annunziata non ha concluso il procedimento relativo alla richiesta di trasferimento della Medicina Nucleare, e pertanto nomina il commissario ad acta dott. Vittorio Galatro “con il compito di acquisire tutti gli atti procedimentali e concludere senza indugio il procedimento autorizzatorio, sulla base della richiesta, con provvedimento espresso e motivato”.

La notizia ha colto di sorpresa il sindaco Vincenzo Ascione e lo stesso dirigente dell’Ufficio tecnico Nunzio Ariano. Stamattina, poi, c’è stato l’insediamento del dott. Galatro presso la sede del Comune di via Provinciale Schiti.

“Non condivido il provvedimento adottato dal Difensore Civico regionale – afferma Ariano e probabilmente faremo ricorso, perché l’incarico affidato ha un costo che andrà a ricadere sulle casse comunali, con conseguente danno erariale per l’Ente. L’avvocato Fortunato, nell’incontro organizzato presso la Regione Campania con le parti in causa, al quale il sindaco fu assente, diede 15 giorni all’Asl per esprimere il proprio parere in merito alla richiesta del CMO e 20 giorni al Comune per chiudere il relativo procedimento. In data 3 luglio (alla scadenza dei 15 giorni) l’Asl ha notificato al Comune il suo parere e noi, l'8 luglio, in appena 5 giorni, abbiamo espresso il nostro sulla falsariga di quello dell’Asl, notificando il parere al CMO. Non abbiamo ancora chiuso il procedimento perché la legge attribuisce 10 giorni alla controparte per le eventuali controdeduzioni. Ed i 10 giorni scadono il 18 luglio. Pertanto non capisco tutta questa fretta da parte del Difensore Civico. La sostanza delle cose alla fine non cambierà, perché il commissario ad acta concluderà il procedimento con lo stesso parere e le stesse motivazione che avremmo dato noi”.

Una storia senza fine, in cui gli unici a rimetterci sono stati i 70 lavoratori, licenziati da un giorno all’altro, e le centinaia di pazienti, in buona parte proveniente da fuori regione, che non potranno più avvalersi della riconosciuta qualità dei servizi offerti dalla Medicina Nucleare del Centro Medico Oplonti.