A cura della Redazione

Ore 9,30 di venerdì 12 luglio. Un gatto viene investito da un’auto lungo corso Umberto I a Torre Annunziata. L’animale resta immobile a terra. Un avvocato, M.S., si avvicina e subito si rende conto che il gatto ha le zampe posteriori spezzate, con le ossicine che fuoriescono dalla pelle. Lo raccoglie con prudenza da terra e lo adagia sul marciapiede.

Ore 10,45, da questo momento inizia un vero e proprio calvario per il povero felino.

L’avvocato chiama urgentemente il Comando dei vigili urbani, racconta l’accaduto e chiede di far intervenire un mezzo di soccorso per trasportare il gatto al Centro veterinario di Torre del Greco. Il vigile si mette immediatamente in contatto con l’ufficio dell’Asl competente, che a sua volta chiama il mezzo di soccorso che dovrà prelevare il gatto. Il furgoncino deve partire da Ottaviano e si spera che al massimo entro 45 minuti, considerando il traffico, possa giungere a destinazione. 

Intanto il gatto, che emette miagolii di sofferenza, riceve le cure di un volontario che, dopo aver acquistato una fiala antidolorifica in farmacia, la inietta all’animale per alleviargli il dolore.

Il tempo passa però. Una, due ore ma del furgoncino nessuna traccia. Altra telefonata ai vigili urbani che sollecitano l’Asl, che a sua volta risollecita la società che ha in appalto il servizio di pronto intervento. Tutti assicurano che il furgoncino è in viaggio e che a momenti giungerà sul posto.

Intanto il giovane avvocato è sempre lì vicino al gatto. Si rende conto che le condizioni peggiorano e così tenta di telefonare a qualche veterinario della zona. Ma inutilmente. Il tempo trascorre inesorabilmente e del soccorso nessuna traccia.  

Finalmente alle 13,40, quattro ore dopo la prima telefonata, arriva il furgoncino con a bordo l'autista e senza veterinario, preleva il gatto, adagiato nel frattempo in un trasportino, e lo porta via. L’avvocato, impietositosi per le sofferenze dell’animale, si fa dare il numero di telefono del Centro veterinario di Torre del Greco per potersi sincerare poi delle sue condizioni. “Se vivrà – dirà poi ai presenti – lo adotterò io”.

Abbiamo volutamente fatto la cronistoria reale del pronto soccorso di un animale, che poi tanto “pronto” non è stato, per fare emergere l’inefficienza di un servizio di cui dovrebbero beneficiare gli animali randagi. La domanda che ci si pone è: “Perché per una vasta area di competenza esiste solo un mezzo di pronto intervento?”. Le associazioni animaliste del territorio hanno posto più di una volta la richiesta di insediare all’interno dell’ex ospedale di piazza Cesàro a Torre Annunziata un centro veterinario. E sembra che negli anni addietro tale richiesta fu anche presa in considerazione dal momento in cui fuori all’ex struttura sanitaria c’era una targa con la scritta “Regione Campania – ASL Napoli 3 Sud – Unità Operativa Veterinaria Distretto 56” (vedi foto). E anche su internet (clicca qui) c’è una pagina dell’Asl con gli orari di apertura e chiusura della struttura. Ma del servizio nessuna traccia, anzi sembra che non sia stato mai attivato.

“Sarà questa la nostra prossima battaglia – dicono le associazioni di volontariato animaliste di Torre Annunziata -. Aprire un centro veterinario a Torre Annunziata”.