A cura della Redazione

Operazione congiunta della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza di Torre Annunziata sulla darsena dei pescatori. Posto sotto sequestro le due attività commerciali insediatesi di recente. Il motivo del provvedimento, la mancanza di autorizzazione da parte della Regione, l’Ente titolare dei beni demaniali.

La domanda sorge spontanea: “Come è stato possibile una cosa del genere dal momento che il Comune aveva indetto un bando per disciplinare, finalmente, l'area di ristoro antistante il porto oplontino?”.

Allora è bene fare un passo indietro. Il mese di maggio scorso il comune di Torre Annunziata pubblica un Avviso che prevede l’assegnazione in concessione di una superficie demaniale suddivisa in otto aree di ristoro di 52 mq ciascuna. Su ognuna di esse andava posizionato un auto negozio con tavolini e sedie.

“La darsena dei pescatori – spiegava l’assessore al Commercio Martina Nastri – deve rappresentare un punto strategico per lo sviluppo di attività turistico-ricettive, anche in considerazione della vicinanza con i lidi del litorale che già rappresentano un’attrattiva importante”.

Al bando rispondono solo tre operatori commerciali, di cui al momento solo due risultano idonei, i quali producono la documentazione richiesta per ottenere il rilascio dell’autorizzazione. Solo che  questa va rilasciata dalla Regione e non dal Comune e pertanto si era in attesa del rilascio dei relativi permessi. Sembrava che tutto dovesse svolgersi nei tempi previsti, ma la burocrazia, a volte, gioca brutti scherzi. E la legge va rispettata. 

Intanto l’estate è alle porte e così in attesa delle autorizzazioni i due operatori pensano di iniziare l’attività.

“Abbiamo comprato una cucina mobile – afferma Vincenzo di Gea Sea Food – tavoli, sedie ed ombrelloni. Abbiamo fatto un investimento con la speranza di poter iniziare presto l’attività, ed invece ci ritroviamo con un sequestro addosso. Siamo stati costretti e bloccare anche l'assunzione di cinque giovani. D’altronde se non ci fanno lavorare in questo periodo quando possiamo farlo, dal momento che questa è un’attività stagionale? Abbiamo trasformato un posto squallido in un angolo di paradiso e per tutta risposta ci hanno chiuso l’attività”.

Non ha torto Vincenzo. E’ stato realizzato veramente un posto accogliente che si affaccia direttamente sul mare. Molto più bello, anche se più piccolo, dei tradizionali chalet di Castellammare di Stabia. E guardando il menù si spazia dalla tempura di gamberi e calamari alle polpette di baccalà, dal pescato del giorno alle crudità. E per finire una varietà di panini con vini doc e birre artigianali. E per chi volesse fare anche un giro in barca? “Non c’è che da chiedere. Non ci facciamo mancare nulla” – conclude Vincenzo, al quale non è completamente scomparso il sorriso sulle labbra.  

E' di poche parole, invece, l'assessore al Commercio Martina Nastri: "Restiamo fiduciosi per una rapida soluzione della vicenda".

I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE

6 denunce con relativi sequestri penali, di cui 4 a carico di persone note e 2 a carico di ignoti.

All’atto del controllo, uno dei soggetti denunciati è risultato totalmente non in regola con le norme in materia di igiene nella produzione e vendita di alimenti con sequestro di tutti i prodotti ed attrezzature mentre per altri 5 soggetti è scattato il sequestro di tutte le aree abusivamente occupate e delle relative strutture ed attrezzature, in quanto mancanti di un idoneo titolo legittimante l’occupazione in essere, rilasciato dalla Regione Campania, essendo la darsena pescatori parte del demanio marittimo portuale.

Si tratta in tutti i casi di aree adibite alla vendita di prodotti alimentari e bevande mediante container o autocarri/carrelli trainabili però fissati al suolo o impiegati in modo fisso, circondati da tavolini e sedie ad uso dei clienti, alcune delimitate con sistemi fissi costituiti da divisori in legno o in cemento.

Due dei soggetti denunciati avevano in essere procedimenti amministrativi, ancora non conclusi, finalizzati all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie sia da parte della Regione che del Comune, risultando ad ogni modo ampiamente in difformità anche rispetto a quanto in via di autorizzazione.

Nel corso dei controlli, sono state elevate ulteriori sanzioni amministrative per violazioni alle normative igienico-sanitarie in materia di alimenti per un ammontare di 4.000 euro, con rilievi e prescrizioni da parte del personale ASL intervenuto.