A cura della Redazione

Uno dei più bei e genuini aspetti identitari di Torre Annunziata, come di consueto ogni 5 agosto, si rinnova riproponendo a quanti sono accorsi nella prima serata di ieri sul lembo di spiaggia antistante al Villaggio del Fanciullo di Rovigliano, quel miracoloso ritrovamento avvenuto in un anno sconosciuto della prima metà del XV secolo, che sigillò per sempre il legame della nostra città con il mare.

In effetti la rievocazione storica del ritrovamento di Maria SS. della Neve vuol farci intendere il valore immenso di quell’elemento, cioè il mare, su cui Torre Annunziata è stata fondata e che di fatti rappresenta oggi una risorsa fondamentale, come lo è sempre stato, per un riscatto futuro del territorio torrese.

Il mare è vita, è cultura. Da esso, fin dalla notte dei tempi, i nostri pescatori, come viene riproposto nell’evento rievocativo, traggono sostentamento per le loro famiglie e per le anime credenti - e non - di tutti quei torresi che si abbracciano attorno alla “zingarella” venuta dal mare.

Per questo la rievocazione non è solo una pantomima del momento. Lo scenario ricreato sulle sabbie di Rovigliano, come detto prima, è pura identità: un atto di cui dovremmo tutti andarne fieri e conservare senza inquinarlo affinché nulla si disperda.

Come avviene dal 5 agosto del 1952 ad oggi, momento in cui lo zelante reverendo di AGP, Don Emilio Lambiase, insieme al Comitato dei Pescatori, dell’epoca volle inscenare tutto quanto era stato tramandato al popolo per tradizione orale, quel patrimonio immateriale della nostra comunità grazie a coloro che ogni anno si prestano con devozione alla rievocazione, si è fatto di nuovo vivo inscenando quelle antiche e concitate gestualità in cui si rivedono i padri e le nostre madri.  

Come già avvenuto lo scorso anno, anche per questo 5 agosto tra i pescatori c’è stata la partecipazione dei cugini stabiesi nel ruolo dei pretendenti. La scelta di far partecipare i pescatori stabiesi al ritrovamento della Sacra Effige, subito condivisa dal clero di AGP, dall’intero gruppo dei pescatori torresi e dallo staff organizzativo, va vista come un’apertura ormai irrinunciabile e un importante atto di condivisione di cui bisogna andarne fieri e continuare a coltivare affinché la rievocazione riesca ad abbracciare e a coinvolgere in toto queste due grandi comunità marinare.

Tratta dal mare a forza di braccia, Maria SS. della Neve, alla stregua di una speranza di rinnovazione e di una presa di coscienza, è quindi di nuovo giunta su quelle spiagge di Rovigliano attualmente così mortificate dall’uomo moderno, che invece potrebbero essere una eccezionale opportunità di riscatto morale ed economico di un territorio fin troppo affranto.

Ad irrompere negli attimi del recupero di quella cassa cullata dalle onde, in quei momenti di apprensione, sono state le accorate parole di un immenso Padre Luigi Rossi OFM, da decenni nostra icona cittadina e fervente Figlio della nostra Madonna bruna, che, condivise dal primo cittadino Vincenzo Ascione lì presente, hanno invitato i torresi ad essere tutti sindaci della loro città, adoperandosi in prima persona e nel loro piccolo affinché manifestino azioni di riscatto mirate ad una soluzione condivisa alle tante problematiche che ci attanagliano. 

Se volessimo trarre un’ultima conclusione sulla rievocazione storica del ritrovamento di Maria SS. della Neve, possiamo dire che la Madonna nostra anche quest’anno ci ha voluto lasciare un suo forte messaggio, che va inteso in uno sforzo comune affinché si preservi il creato e l’intero patrimonio umano, materiale e immateriale di Torre Annunziata.

(Foto di Vincenzo Marasco)