Il collega Raffaele Perrotta ci segnala un articolo pubblicato da “il Giornale.it” che parla di una vicenda accaduta in Germania. Il titolo dell’articolo è: “A 5 anni denuncia: arrestate mio papà è passato con il rosso”.

Il pezzo parla di un bambino che, in auto con il suo papà, chiama dal cellulare la polizia per denunciare il genitore che non si ferma davanti al rosso del semaforo.

Bene direte, e questo cosa c’entra con noi? C’entra eccome. Perché l’articolista non si limita a raccontare il fatto, ma ci mette anche qualcosina di suo, uno schizzo di fango su Torre Annunziata.

Infatti parlando del fatto accaduto in Germania così scrive: «La storia è graziosa, un po’ di sitcom di provincia, ma solleva  qualche interrogativo. Il primo è da chi avrà imparato il severissimo bambino tutta quella intransigenza se il papà in maniera poco teutonica è abituato a “bruciare” i rossi nemmeno guidasse a Torre Annunziata».

Una menzione gratuita, frutto di un retaggio mentale secondo cui dalle nostre parti si violano sistematicamente le regole. Dovremmo spiegare poi all’articolista che il paragone è stato anche alquanto infelice, visto che a Torre Annunziata l’unico semaforo esistente è quello dell’incrocio di via via Vittorio Veneto con via Sepolcri, ma non è funzionante da anni.

Insomma una caduta di stile, se vogliamo essere buoni, fatto da un giornale del nord non sempre tenero con i meridionali.

Intanto il bravo collega Perrotta ha segnalato l’articolo all’Ordine dei Giornalisti della Campania, al Sindacato unitario giornalisti e al sindaco Vincenzo Ascione. Che, a quanto ci risulta, ha inviato una lettera al direttore de “il Giornale.it per stigmatizzare l’accaduto.

Purtroppo molti stereotipi napoletani sono duri a  morire. Come quello che a Napoli nessuno porta il casco; tutti passano con il semaforo rosso; tutti si alzano dal letto non prima delle 10, e che perfino i galli non cantano prima di mezzogiorno così da non disturbare nessuno. Ma forse non tutti sanno che il napoletano ha una grande voglia di rivalsa sul mondo e cerca in ogni modo di riuscire ad emergere in un ambiente terribile, ma comunque stupendo, come il nostro.