A cura della Redazione

Autonomia differenziata. Federalismo fiscale. Regionalismo avanzato. Sono solo tre delle espressioni coniate per ridefinire e riaffrontare la secolare questione Meridionale. Tutti temi affrontati nel convegno “Una e indivisibile. L’autonomia differenziata spaccherà l’Italia?", svoltosi al Liceo "Giorgio de Chirico" di Torre Annunziata.

Claudio Bergamasco, presidente de “La paranza delle idee”, ha introdotto il convegno presentando brevemente l’Associazione – alla sua prima uscita pubblica e nata appena quattro mesi fa – e le ragioni che hanno portato alla scelta del tema in questione: “Una possibile svolta epocale per il Paese ma di cui si è finora discusso pochissimo”. Ha chiuso lanciando un input inequivocabile ai politici presenti: “Se vogliamo dare un approdo concreto alla serata, deve essere chiaro ciò che chiediamo alla classe politica meridionale: fare fronte comune per tutelare gli interessi del territorio, andando oltre gli schieramenti di appartenenza. Al Nord hanno dimostrato di saperlo fare benissimo - ha concluso -, arrivando a pretendere che per far correre Milano c’è bisogno che Napoli stia ferma. Al di là dei difetti del Sud, di cui pur dobbiamo farci carico, questo è francamente inaccettabile!”

Saluti da parte dell’assessora Emanuela Cirillo; del Preside Felicio Izzo, che si è soffermato soprattutto su alcuni significativi dati contenuti nel libro di Marco Esposito, “Zero al Sud”; del referente del Comitato locale “No Autonomia differenziata”, Antonio Raiola, il quale ha evidenziato come l’invito alla mobilitazione lanciato proprio da “La paranza delle idee” sia poi sfociato nella costituzione della cellula locale del Comitato nazionale, dopo l’adesione di oltre una decina di sigle, fra sindacati e associazioni di rilevanza nazionale.

L’incontro, moderato dalla giornalista Roberta Miele, è poi entrato nel vivo.

Salvatore Prisco, docente di Istituzioni di diritto pubblico alla “Federico II” di Napoli, ha offerto una panoramica sui sistemi delle Autonomie presenti in Europa, sottolineando come l’autonomia non sia in realtà una novità e nella nostra Costituzione è presente sin dal ’48.

In un meccanismo di alternanza tra interventi tecnici e politici, Stefano Caldoro, già presidente della Regione Campania, ha ricordato la grande tradizione autonomista del Meridione e invitato a raccogliere la sfida dell’Autonomia differenziata, proprio per fronteggiare meglio e con più forza le istanze del Nord, anzi, perseguendo l’istituzione della Macroregione Autonoma del Sud.

Marco Plutino, docente di Diritto costituzionale all’Università di Cassino, ha invece replicato che sull’Autonomia bisogna andare cauti, poiché molti strumenti che dovrebbero fungere da meccanismo di salvaguardia della coesione nazionale esistono, in realtà, solo sulla carta e sono, invece, ancora tutti da definire nello specifico. È il caso dei Livelli Essenziali di Prestazione.

Il giornalista de “Il Mattino”, Marco Esposito, ha suscitato grande interesse nella numerosa platea con i suoi “zeri”, cioè tutte quelle risorse negate al Sud a causa dell’attuazione perversa del Federalismo fiscale. Numeri che diventano inevitabilmente servizi negati nei diversi Comuni meridionali. “Il meccanismo della distribuzione delle risorse secondo la spesa storica è un cane che si morde la coda – ha spiegato -. Finisce che se fino a oggi hai speso zero in un determinato settore allora continuerai a ricevere zero, poiché quello è il tuo fabbisogno. In questo modo il Sud non recupererà mai il gap col Nord. Anzi”.

Mario Casillo, capogruppo in Consiglio regionale del PD, ha affermato che la sfida dell’Autonomia deve essere sì accettata ma che sicuramente c’è bisogna di equilibrio nel tracciare qualsiasi profilo di riforma, andando a rivedere molti aspetti tra quelli su cui si è ragionato finora.

Infine, Luigi Gallo, deputato del M5S, ha sottolineato come sia stata critico con la bozza preparata dalla precedente maggioranza di governo, M5S-Lega, poiché carica di forzature, che andrebbero, invece, evitate. “Spero in un’autonomia – ha concluso - che metta ciascuna Regione italiana nelle condizioni di poter esprimere al meglio il proprio potenziale e le proprie peculiarità. Ad esempio, la Campania, come tutto il Sud, potrebbe essere una Regione di cultura e turismo".