A cura della Redazione

Stamattina, presso l’Aula consiliare di via Provinciale Schiti, al cospetto di autorità civili, politiche, militari e religiose si è svolta la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria all’ex procuratore della Repubblica di Torre Annunziata Alessandro Pennasilico.

Erano presenti, tra gli altri, il procuratore Pierpaolo Filippelli, il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, gli ex sindaci oplontini Giosuè Starita e Luigi Monaco, il rappresentante dell’associazione FAI di Ercolano Pasquale Del Prete, il maggiore dei carabinieri Simone Rinaldi, il dirigente del Commissariato di Polizia Claudio De Salvo, il comandante del Gruppo Guardia di Finanza col. Agostino Tortora, i sindaci del comprensorio, il presidente del Presidio Libera locale don Ciro Cozzolino, il presidente del Consiglio oplontino Rocco Manzo, assessori e consiglieri comunali.

A moderare gli interventi Nino Femiani, giornalista de “Il Resto del Carlino” e de “La Nazione”.

Hanno preso la parola Giovanni Taranto, presidente dell’Osservatorio per la Legalità, don Ciro Cozzolino, referente locale del Presidio di Libera e Rocco Manzo, presidente del Consiglio Comunale.

Gli interventi sono stati intervallati dalle esibizioni musicali degli alunni del Liceo “Pitagora-Croce”, e delle scuole “Leopardi” e “Parini- Rovigliano”.

Il sindaco Ascione nel suo intervento ha ricordato le doti umane e professionali del dott. Pennasilico a cui va ascritta l’impresa di aver liberato Palazzo Fienga, la roccaforte del clan Gionta. “L’operazione del 2015 rappresentò un primo passo verso il ripristino della legalità – ha detto - ma lanciò anche un messaggio importante alla città: lo Stato era più che mai presente contro ogni forma di illegalità, di sopraffazione e di violenza”.

Poi la triste, tragica vicenda del crollo del palazzo di Rampa Nunziante: “Un mio ringraziamento speciale – ha proseguito - va al dott. Pennasilico per la sensibilità mostrata nell’affrontare il tragico evento che ha colpito la nostra città nel luglio del 2017, con il crollo della palazzina in cui trovarono la morte otto persone. La sua vicinanza, sin dai primi istanti successivi della tragedia, all’intera comunità torrese e a questa Amministrazione Comunale mi hanno particolarmente colpito, e per questo gli sarò infinitamente grato”.  

Ha preso poi la parola il dott. Pennasilico: “La cittadinanza onoraria che ricevo stamattina – ha detto – è un atto di ricongiungimento con la mia famiglia. I miei nonni, infatti, erano di Torre Annunziata, mentre mia madre di Pompei. Conoscevo sin da piccolo questa città per i racconti e i ricordi dei miei nonni. Da piccolo venivo spesso con la barca insieme ai miei genitori al largo dello scoglio di Rovigliano. Da magistrato, quando ero alla Procura di Napoli, ho seguito le vicende di camorra che hanno interessato questa città, come l’uccisione del giornalista Giancarlo Siano, fratello del mio amico Paolo.  Quando sono arrivato a Torre Annunziata da procuratore della Repubblica l’impatto è stato dei migliori. Dalla finestra del mio ufficio guardavo Capri, la costiera sorrentina, il mare la spiaggia e mi chiedevo come era possibile che un territorio così bello fosse inquinato dalla malavita. Ma sono rimasto colpito anche dalla professionalità di tutto il personale della Procura – ha concluso Pennasilico con un filo di commozione -, dai dipendenti ai miei più stretti collaboratori.  Io rappresento solo una piccola parte di questo universo e lascio un patrimonio di affetto e riconoscenza”.

Il sindaco Ascione e l’assessore Emanuela Cirillo hanno poi consegnato una targa ed una pergamena all’ex procuratore augurandogli il meglio per il suo futuro.