A cura della Redazione

Milleventisette famiglie di Torre Annunziata hanno usufruito dei buoni spesa per l’emergenza coronavirus. Un’altra cinquantina si appresta a riceverli in questi giorni dopo che l’ufficio competente avrà fatto un’ulteriore  verifica delle singole domande.

Un risultato ragguardevole, che forse non trova riscontri in altri Comuni,  grazie alla task force messa in campo dall’Ambito Sociale N 30 che raggruppa i comuni di Torre Annunziata (capofila), Boscoreale, Boscotrecase e Trecase.

La partecipazione al bando per attingere alle risorse stanziate è avvenuta, infatti, proprio attraverso l’Ambito e non con l’adesione dei singoli comuni. Ciò ha portato ad uno snellimento delle procedure e ad un’unica cabina di regia.

Tre gli Avvisi pubblicati: il primo per i beneficiari, il secondo per i commercianti, il terzo per le associazioni del terzo settore. E a differenza di altri Comuni, che hanno utilizzato i buoni spesa con l’intermediazione di società convenzionate con supermercati, nei comuni dell’Ambito si sono privilegiati soprattutto i piccoli esercizi commerciali, molti dei quali hanno introdotto anche agevolazioni.  

Ma la novità assoluta, che ha permesso di rendere le procedure trasparenti ed evitare truffe ai danni degli acquirenti, è stata la creazione di un’app fornita gratuitamente da una società di engineering. Ecco come funziona: il commerciante si registra alla piattaforma. Poi, una volta entrato in possesso dei buoni spesa, dopo averne verificata la titolarità, si accerta, attraverso l’app , della loro effettiva spendibilità, provvedendo al ritiro e al loro annullamento tramite l'app. In questo modo, nessun buono potrà essere utilizzato più di una volta.

«Distribuire i buoni prima delle festività pasquali è stato possibile – afferma il dirigente dell’Ambito Sociale N 30 Nicola Anaclerio – grazie alla collaborazione di tutto il personale che ha lavorato incessantemente dal 31 marzo fino a all’11 aprile, dalle 7,30 di mattina alle 20,30 di sera, compresi i sabati, avvalendosi della collaborazione di associazioni di volontariato. Un lavoro svolto senza soluzione di continuità per dare la possibilità alle famiglie più bisognose di poter usufruire dei buoni spesa prima di Pasqua. Alla fine è stata una scommessa vinta, soprattutto se si considera che molti Comuni non hanno ancora pubblicato la graduatoria dei beneficiari».

Per quanto attiene, infine,  al rispetto della legalità, sono stati effettuati, come prescrive la legge, controlli a campione su tutte richieste risultate idonee. «Due beneficiari sono risultati in possesso di partita Iva – conclude il dott. Anaclerio –; abbiamo provveduto, pertanto, ad annullare i buoni ed a inoltrare le dovute denunce».