A cura della Redazione

Emergenza coronavirus, operazione “Pizza sospesa” presso la Casa Salesiana di Torre Annunziata.

Sembra un ricordo lontano o solo un incubo, quando alla fine di febbraio la nostra città si era spenta. Tutti chiusi in casa e chi viveva dell’ ”arte di arrangiarsi”, aveva difficoltà anche a mettere a tavola un pezzo di pane.

“Chiusi in casa anche i ragazzi delle nostre Comunità Famiglia – afferma don Antonio Carbone, rettore della Casa Salesiana di Torre Annunziata -, lontani dagli affetti familiari ma con tanto tempo a disposizione. Ecco l’idea: un forno a disposizione, un pizzaiolo rimasto senza lavoro, un po’ di farina e allora diamoci da fare, mettiamo le “mani in pasta” e impastiamo, inforniamo e non solo per noi. Nasce l’operazione Pizza sospesa”. La prima volta che furono fatte le pizze – continua don Antonio -, i ragazzi, vedendo posti di blocco delle forze dell’ordine che sotto la pioggia fermavano le auto e rimandavano tutti a casa, e considerato che qualcuno di loro da qualche “sbirro” era stato arrestato, si intenerirono e portarono proprio a loro le prime pizze. Poi al Covid Hospital di Boscotrecase agli operatori sanitari: invece di una cena precotta forse era meglio una pizza. E ancora, le telefonate di gente che chiedeva aiuti alimentari, anche loro accontentati nel limite del possibile nei giorni a seguire”.

Mercoledì 24 giugno sarà l’occasione per consegnare ai ragazzi un attestato di partecipazione al laboratorio di pizzeria in tempo di Covid che hanno assicurato due giorni a settimana circa 100 pizze per famiglie bisognose del territorio.

E sarà anche l’occasione, sempre mercoledì alle ore 12,00, di presentare il progetto, “Mani In Pasta”, finanziato dalla Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia. Il progetto intende sperimentare all’interno delle attività ordinarie del Centro diurno Polifunzionale “Casa Valdocco” un modello di preformazione e orientamento al lavoro nel territorio di Torre Annunziata per 26 adolescenti tra i 16 ed i 18 anni a rischio di marginalità sociale, attraverso un percorso che congiunge in maniera strutturata la dimensione educativa e la dimensione di orientato al lavorativo, valorizzando i loro interessi, le loro attitudini attraverso l’acquisizione di competenze.

Nello specifico si andrà a realizzare un orto didattico tra settembre e dicembre ed un laboratorio di pizzeria realizzato in due moduli da tre mesi ciascuno.