A cura della Redazione

Monta la polemica per il trasferimento dell’Unità operativa di prevenzione collettiva (UOPC) da Torre Annunziata a Gragnano

Qualche giorno fa è stato firmato il provvedimento per il trasferimento della sede dell’UOPC del Distretto 56 dell’Asl Napoli 3 Sud (e con essa i 5 dipendenti), che abbraccia i comuni di Torre Annunziata, Boscorele, Boscotrecase e Trecase, dalla cittadina olpontina a Gragnano.

Vi chiederete cosa c’entra Gragnano con i quattro comuni vesuviani? Presto detto. La nuova dirigente dell’UOPC, dottoressa Loredana Scafato, dirige anche l’UOPC di Gragnano, accorpato con quello di Torre Annunziata. In un primo momento i due Uffici erano rimasti autonomi, pur sotto un’unica dirigenza. Successivamente l’Asl ha ritenuto di “accorparli” anche fisicamente.

“Si tratta di un provvedimento momentaneo – fanno sapere dall’Asl -, il tempo di riqualificare (ovvero tinteggiare, ndr) gli uffici di piazza Cesàro a Torre Annunziata”.  “Una pretesto per chiudere l’Ufficio – ribatte il personale – visto che su otto stanze a nostra disposizione solo tre sono oggetto di pitturazione. E chi ne paga le conseguenze sono gli utenti, senza contare che la gestione confusa dell'emergenza coronavirus ha creato ritardi nell'esecuzione dei tamponi a domicilio e sulle risposte degli stessi”.

La domanda che ci poniamo è come sia possibile che tutto ciò sia avvenuto senza tener minimamente conto del parere contrario dei sindaci del comprensorio?

Volendo prendere per buona la versione dell’Asl, ossia di un trasferimento momentaneo dell’Ufficio, ci chiediamo perché non sia stato esposto al pubblico un avviso con su scritto il periodo di interruzione del servizio. E poi, qual era la necessità del trasporto di suppellettili dall’Ufficio di piazza Cesàro a quello di Gragnano, considerata la temporaneità del provvedimento?

Non si capirebbe neppure la decisione di una chiusura definitiva dell’UOPC di Torre Annunziata legata ad una politica di contenimento di costi aziendali. Primo, perché anche altri Distretti sono stati accorpati, ma nessuno Ufficio d’Ambito è stato chiuso; secondo perché i locali sono di proprietà dell’Asl Napoli 3 Sud.

Permangono, quindi, molti dubbi e sarebbe il caso che la matassa venisse presto sbrogliata dagli amministratori del territorio, anche perché l’UOPC svolge funzioni sanitari di un certo rilievo.

Per brevità ne menzioniamo solo alcune: rilascio idoneità igienico-sanitaria; polizia mortuaria; gestione delle pratiche trasmesse dal Suap dei Comuni del distretto 56; controlli sanitari centri estetici, parrucchieri, cantieri nautici, scuole, stabilimenti balneari, terme, ecc.. A queste si aggiungono quelle legate alla pandemia: richiesta tamponi e comunicazione risposte; gestione dei soggetti in isolamento; relazione giornaliera con medici e pediatri, ecc..