A cura della Redazione

La seconda ondata dell'epidemia da coronavirus sta mettendo a dura prova i presidi ospedalieri della regione Campania, Dopo la trasformazione dell'ospedale di Boscotrecase a Covid Hospital, si acuisce la polemica per la mancaza di servizi sanitari essenziali e di un pronto soccorso  presso la struttura ospedaliera boschese. 

Il Movimento per la salute pubblica, costituito da: Comitato pro Sant'Anna, Associazione Catena Rosa, Movimento beni comuni Area Vesuviana, Associazione Mamme Vulcaniche,  Associazione Fenice Vulcanica e Associazione Ubuntu, ha inviato una dura lettera al direttore sanitario del Covid Hospital di Boscotrecase, dott. Gaetano D'Onofrio, con la quale si dichiara lo stato di agitazione di tutta l'area vesuviana. Ne riportiamo il testo integrale:

"L’emergenza Covid  ha rallentando le  liste d’attesa relative a ricoveri, visite ambulatoriali, esami diagnostici. La strategia di sistema messa a punto sia dalla Regione Campania che dalla direzione sanitaria  aziendale ha ancora punti oscuri, le parole del direttore sanitario aziendale ASL NA 3 SUD  di mettere a rete tutte le risorse del Sistema Sanitario territoriale, in modo da arginare e progressivamente rimuovere la stridente disparità che l'area vesuviana ha subito in seguito alla trasformazione in Covid Hospital del  nosocomio Boschese, ci lasciano sgomenti poiché non vediamo i risultati. Anzi vediamo ancora picconate alla sanità territoriale vesuviana sempre piu' impoverita e predata da forze campanilistiche o interessi di parte. Lo spostamento della sede dell’UOPC del Distretto 56 che abbraccia i comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, trasferita  dalla cittadina Oplontina  a Gragnano ci lascia ancora una volta presagire lo smantellamento di un altro servizio, in un momento di grave criticità per il territorio.

Non riusciamo a capire le ragioni ne tantomeno la necessità, in quanto in un periodo critico legata alla pandemia, il servizio era utile all'area, (oltre per i servizi consueti) per la richiesta di tamponi,comunicazione gestione dei soggetti in isolamento COVID e relazione giornaliera con medici del territorio per arginare quello che noi tutti temiamo. Un ondata devastante specificatamente per quest'area.

Non abbiamo imparato niente dal disastro lombardo di marzo-aprile,e come hanno dimostrato analisi e inchieste era certamente evitabile con una rafforzamento della medicina territoriale.

Nella nostra area la capacità diagnostica e di assistenza è ridotta al lumicino, non esiste un organizzazione territoriale in grado di curare i pazienti in isolamento domiciliare( che fine hanno fatto gli Usca (Unità speciali di continuità assistenziale, ndr) .Le liste di attesa sono infinite i pronto soccorso prossimi al collasso, il diritto della donna di avere un pronto soccorso Ginecologico è inesistente.

Lei dott. D'Onofrioessendo il responsabile principale della salute dei vesuviani, la riterremo colpevole  delle sue omissioni, delle mancate cure, di un mancato piano organizzativo che faccia da cuscinetto all'impoverimento sanitario di questa area.

Inoltre non è ancora ad oggi chiaro il piano sanitario per l'Ospedale Sant'Anna di Boscotrecase: dopo aver speso circa 6 milioni di euro, con una Rianimazione che senza personale non può  decollare, con un Emodinamica gia pronta a costo "zero" avete deciso di smantellarla, sicuramente deciderete anche di sopprimere il servizio di UTIC presso l'ospedale . E con queste premesse, il Sant'Anna non decollerà mai!

Concludendo, abbiamo cercato un tavolo di confronto con Lei ed i vertici Asl Napoli 3 Sud, ma non vi siete mai degnati di risponderci.

Noi da questo momento dichiariamo lo stato di agitazione di tutta l'area vesuviana. Noi non vogliamo speranze vogliamo azioni. La speranza è una trappola inventata dai padroni".