A cura della Redazione

Ancora incertezza sulla vicenda Meridbulloni. L’azienda – come si sa - ha chiuso i battenti lo scorso 18 dicembre a seguito del trasferimento della produzione da Castellammare di Stabia presso la piemontese Ibs, lasciando a casa 65 lavoratori.

Fece seguito la proposta dell'imprenditore Vescovini di assumere i lavoratori in esubero presso la Sbi-Sud, del gruppo Vescovini, dopo un periodo di formazione qualificata a Monfalcone. Il problema stava nell’individuazione di un capannone industriale per la produzione di viti e bulloni.

La soluzione giunse all’esito di un incontro convocato dal Mise e dall’assessore alle Attività produttive della Regione Campania, nel corso del quale fu valutata l’individuazione del nuovo sito nell’ex fabbrica Damiano Motors di via Terragneta di Torre Annunziata, prevedendo l’acquisizione da parte del Consorzio Asi (Area Sviluppo Industriale) di Napoli, in applicazione di quanto statuito dall’art. 63 della L. 488/1998. La procedura contemplata dalla normativa prevedeva l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti a sostegno della acquisizione, a cui avrebbe fatto seguito la locazione a favore del Gruppo Vescovini su cui sarebbero ricaduti gli interventi di ristrutturazione ed adeguamento del capannone industriale.

I problemi sono nati, però, successivamente. Infatti il sito individuato, secondo l’amministratore unico del gruppo Damiano Motors, Elca e Damiano Ferroviaria, dott. Gennaro Carbone, non è affatto dismesso, ma all’interno vi lavorano una trentina di operai dediti alla produzione di motori elettrici, carrelli e apparecchiature rotabili per conto di Treni Italia e ferrovie locali. 

“La procedura contemplata dall’art. 63 della L. 488/1998, ovvero l’esproprio del capannone – afferma Carbone -  è illegittima. Abbiamo inoltrato, attraverso il nostro avvocato, una lettera all’Asi facendo presente tutto ciò, ma a tuttora non abbiamo ricevuto ancora una risposta”.

In agitazione anche il personale delle tre società facenti capo al gruppo Damiano e gli stessi rappresentanti sindacali.  

Sulla vicenda ha preso posizione anche il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, il quale, pur solidarizzando con gli ex lavoratori della Meridbulloni, ritiene che tale insediamento sia incompatibile con la crescita turistica della città e con il Grande Progetto Pompei.   

A questo punto sorge un dubbio: l’Asi era al corrente che il capannone individuato per l’insediamento della Sbi-Sud fosse ancora in attività?