A cura della Redazione

Si è svolta questa mattina la XII edizione del “Premio Ammaturo - Legalità Città di Napoli”, istituito in memoria del Dirigente della Squadra Mobile di Napoli Antonio Ammaturo, ucciso insieme all’agente scelto Pasquale Paola, il 15 luglio 1982 in un agguato in piazza Nicola Amore, rivendicato dalle Brigate Rosse.

La cerimonia ha avuto luogo nella Basilica di San Gennaro Extra Moenia – Catacombe di San Gennaro a Napoli, alla presenza del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini.

Quest’anno il Premio è stato consegnato ai poliziotti che si sono distinti in operazioni di rilievo:

1° Premio al personale dell’8^ Sezione Catturandi della Squadra Mobile della Questura di Napoli, della Squadra di P.G. del Commissariato di P.S. Castellammare di Stabia, del N.O.C.S., del Servizio Centrale Operativo e del Servizio Polizia Scientifica.

Il conferimento massimo per aver condotto con abilità, tenacia ed abnegazione un’articolata e complessa attività di indagine conclusasi con la cattura del noto latitante Antonio Di Martino, reggente dell’omonimo clan camorristico operante nei comuni di Gragnano, Pimonte e Castellammare di Stabia. Dopo una lunga investigazione, a cui sono stati affiancati strumenti altamente innovativi come aeromobili a pilotaggio remoto, droni e velivoli messi a disposizione  dalla Guardia di Finanza, gli operatori sono riusciti ad individuare il ricercato nell’area dei Monti Lattari e a catturarlo nella fitta vegetazione grazie al supporto di personale del N.O.C.S.

2° Premio alla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Scampia;

3° Premio ai poliziotti della I Sezione della Squadra Mobile della Questura di Napoli e alla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. Portici – Ercolano.

Il Capo della Polizia, nel suo intervento ha ricordato la figura di Ammaturo: “Era un uomo molto pragmatico e un profondo conoscitore del territorio - ha dichiarato -. C’è un filo che lega il sacrificio di Ammaturo ai giorni nostri, quando un agente di polizia senza timore interviene e rischia la vita e viene gravemente ferito. Questo filo che lega queste attività, questi atti di eroismo quotidiano, è ciò che a noi della Polizia inorgoglisce”.