A cura della Redazione

Nasce la rete di associazioni, cittadini, pendolari, studenti, lavoratori denominata "Pendolari Area Vesuviana", che si sono "coailizzati" per rivendicare il diritto alla mobilità sul territorio che è stato in parte negato con l'interruzione del servizio della Circumvesuviana sulla tratta Napoli-Poggiomarino deciso dall'EAV fino al 31 agosto prossimo.

I treni non percorrono più i binari per collegare il capoluogo all'hinterland vesuviano (tra cui le città di Boscoreale, Boscotrecase e Scafati), mentre effettuano solo un servizio "a spola" tra Torre Annunziata e Poggiomarino.

Il comitato rivendica l'importanza e il rispetto dei diritti dei cittadini, contemplando al contempo quelli dei lavoratori dell'azienda di trasporto senza però che questo si ripercuota sul bene comune e la eco-sostenibilità del traposto pubblico.

In una lunga lettera, che pubblichiamo di seguito, il comitato si rivolge al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Nella missiva sono contenute le rivendicazioni di centinaia di persone che ogni giorno usufruivano del servizio.

Siamo i cittadini e le cittadine, le associazioni e i volontari delle città a cavallo fra la provincia di Napoli e Salerno, l'area vesuviana. Scriviamo questa lettera in seguito alla chiusura della tratta della linea Eav Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino, che attraversa tutta la zona sopracitata. Spontaneamente ci siamo incontrati per discutere del disagio che una tale scelta ha provocato.

Discutendo abbiamo constatato però che questa è soltanto l'ultima di una serie di scelte scellerate ai danni della popolazione nella gestione del trasporto pubblico, l'ennesima che fa emergere l'indirizzo in merito al diritto alla mobilità nella nostra regione: un privilegio, un modo per fare profitto. Infatti, negli ultimi anni sono stati sempre più i mezzi di trasporto che vengono ridotti o eliminati perché da considerati inutili. Ovviamente questo non succede a tappeto su tutto il territorio regionale, ma sono soprattutto sulle aree di periferia che subiscono queste decisioni.

La linea Napoli-Poggiomarino infatti era uno strumento utilissimo per i moltissimi pendolari che si spostano fra i Comuni della zona e verso le città di Napoli. Diversamente, le aree ad alta densità turistica subiscono sempre di più un trattamento diversificato, con un interesse strategico chiaro nell'investire in queste zone per trarne guadagni.

Questo non significa che nelle zone turistiche i servizi siano bastevoli, ma sono sempre i privati a trarre profitto da una mobilità settorializzata e basata sulla "gentrificazione" dei nostri territori, dove alcune località-centri di interessi ottengono maggiori servizi a discapito delle periferie.

Le politiche di trasporto pubblico dovrebbero agire in sensi diametralmente opposti, garantendo accessibilità sostenibile ecologicamente ed economicamente in tutte le aree urbane e suburbane, soprattutto nelle zone a basso reddito e rendita economica, dove la popolazione raggiunge alti livelli di pendolarità.

Vogliamo una programmazione del servizio complessivo che sappia tutelare il lavoro e la formazione e, allo stesso modo, il turismo o gli interessi privati. C’è bisogno che la Regione si attivi su questo come ente istituzionale dalla parte dei cittadini e delle cittadine, lavorando affinché il trasporto e le infrastrutture siano funzionanti e accessibili a 360 gradi nonostante le possibili difficoltà di parte.

Questo significa finanziamenti mirati su singole tratte e soprattutto sulle aree periferiche e abbandonate. Significa politiche assunzionali che rispettino i turnover aziendali, nuovi treni e autobus, anche una maggior sensibilizzazione all’utilizzo del trasporto pubblico.

Servirebbero attenzione e voglia di mettere al centro nuovi paradigmi, questo è ciò che chiediamo al presidente Vincenzo De Luca ed alla Giunta regionale. Trasporto pubblico e accessibile per tutti e tutte, eco-sostenibile e capillare: che risponda ai bisogni della popolazione, non ai soldi degli investitori!