Raffaella De Laurentiis è una simpaticissima signora che vive a Milano, in via Washington, e ho avuto l’onore, oltre quattro anni fa, di essere ricevuto a casa sua dove mi ha accolto con grande cordialità quando le ho regalato il mio libro “Pasta, amore e fantasia. Le origini della famiglia De Laurentiis".

Oggi è il suo compleanno, compie 94 anni, e ho voluto dedicarle questo articolo. Si chiama Raffaella De Laurentiis, è la sorella del grande produttore cinematografico Dino, la penultima di sette figli di Aurelio De Laurentis e Giuseppina Salvatore. Purtroppo oltre a Dino sono scomparsi anche Celestina, Luigi, Rosa, Alfredo e Anna. Quindi lei è l’unica testimone dei ricordi di una gloriosa famiglia di Torre Annunziata.

Raffaella è nata nella nostra città il 28 agosto 1928, in via Oplonti. Il padre Rosario Pasquale Marco Aurelio, nativo di Torella dei Lombardi, in provincia di Avellino, era un brigadiere della Real Guardia di Finanza e, una volta in congedo, aveva aperto un pastificio in via Murat già dal 1920. In ciò aiutato dalla moglie Giuseppa Luisa Anastasia che gestiva, prima del matrimonio, insieme alla sorella Rosa e alla madre vedova Raffaella Montella, un negozio all’ingrosso di farina e cereali.  A Raffaella De Laurentiis era stato dato il nome della nonna materna al quale erano stati aggiunti quelli di Maria e Adelina (una sorella del padre), come risulta dal certificato di nascita ma anche da quello di battesimo presso la chiesa dell’Annunziata il 29 agosto 1928.

Non aveva ancora compiuto 21 anni quando Raffaella si è sposata a Roma, nella parrocchia di Santa Teresa, con Renato De Gioia, direttore di banca, il 9 luglio 1949. Pur vivendo a Milano ricorda con nostalgia tanti momenti della sua infanzia, adolescenza e giovinezza. Quando andava in carrozzella con la famiglia al Lido Azzurro, una spiaggia di sabbia vulcanica che le piaceva molto. Oppure le zite stufate, piatto preferito della mamma che ancora oggi lei prepara. O il diploma di maturità classica del fratello Luigi, classificatosi terzo in Italia, premiato con un viaggio di tre mesi all’estero. Ma anche un episodio divertente del padre che doveva farsi prete, ma poiché era un donnaiolo preferì arruolarsi. E infine uno curioso, il perché della nascita della sorella Anna,ultima di sette figli.  “Sa perché nacque? Perché il governo fascista faceva risparmiare le tasse a chi aveva un tal numero di figli - mi disse Raffaella quando la incontrai - e mio padre essendo un industriale propose a mia madre di far nascere un altro figlio”. 

Spero di incontrare di nuovo la signora Raffaella, per consegnarle dei documenti della sua famiglia. Il suo nome lo porta la nipote Raffaella, figlia di Dino, anche lei come il padre produttrice cinematografica, che il 28 giugno scorso ha compiuto settant’anni. Intanto faccio i miei auguri a “Supernonna Raf”, come si chiama su Twitter che usa con una certa frequenza, in attesa del prossimo articolo… in occasione dei suoi cent’anni!