In questi giorni si è fatto un gran parlare dell’ex cine-teatro Metropolitan di Torre Annunziata e sulla sua futura destinazione a centro commerciale.

Terminata l’attività negli anni ’80, il Metropolitan è stato per circa 40 anni abbandonato al suo destino, senza suscitare alcun interesse né da parte della classe imprenditoriale né di quella politica.   

Qualche anno fa la struttura fu acquistata da un imprenditore locale che voleva farne un centro di eccellenza riabilitativo, poi il progetto ha trovato difficoltà nella sua realizzazione e l’immobile è stato così rivenduto ad un costruttore del Salernitano.

L’idea, secondo nostre informazioni, è quella di farne un centro commerciale con una pluralità di negozi al suo interno e con un’ampia area di parcheggio sottostante all’ex cinema. Un investimento di ben oltre 10 milioni di euro che darebbe senz’altro vitalità all’antico centro storico.

All’indomani della notizia dell’acquisto del Metropolitan, in città si è aperto un dibattito tra i nostalgici di quello che un tempo fu il cine-teatro a Torre Annunziata e coloro che invece vedono con sollievo l’interesse di un imprenditore verso una struttura ormai abbandonata da decenni.

E’ inutile nascondersi. Tutti noi avremmo preferito che l’acquirente della struttura ritrasformasse il Metropolitan in un grande teatro, con annessa scuola per giovani attori. Ma come dicevo in un altro articolo, in Italia sono 428 i teatri chiusi negli ultimi decenni, e molti, come il Metropolitan, si trovano in uno stato di completo abbandono. Quindi parlare di apertura di nuovi teatri sembra abbastanza anacronistico, soprattutto in considerazione del fatto che tra poco più di un anno saranno inaugurati un cinema con otto sale e un teatro nel nascente mega centro commerciale di lusso Maximall Pompeii in via Plinio a Torre Annunziata.

Allora, accontentiamoci del coraggio di un imprenditore che viene ad investire nel nostro territorio fior fiori di milioni di euro, riqualificando l’area e creando posti di lavoro.

I tempi cambiano, inutile piangerci addosso per quello che poteva essere e invece non è. Il teatro Metropolitan custodiamolo nei nostri ricordi e nei libri degli scrittori di storia locale. Lasciamo alle prossime generazioni la bella immagine della Torre Annunziata degli anni ’60 del '900, laboriosa e onesta, ma al contempo costruiamo un presente e un futuro degni del suo passato, lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi.