Era il 15 agosto del 1914, di sabato, quando Rosario De Laurentiis e Giuseppina Salvatore celebrarono il loro matrimonio religioso nella chiesa dell’Annunziata di Torre Annunziata.

n verità Rosario era stato dichiarato all’anagrafe di Torella dei Lombardi, un comune della provincia di Avellino, con i nomi Rosario, Pasquale, Marco Aurelio e pur essendo il primo nome quello del nonno paterno, lui preferirà successivamente farsi chiamare Aurelio. Come attestato dal certificato di matrimonio della cognata Rosa nel 1920, quando firmò da testimone di nozze, e dalle etichette impresse sui pacchi di pasta del pastificio che aprì in via Murat nello stesso anno. Lo abbiamo precisato perché sul suo certificato di matrimonio sia civile che religioso è riportato solo il nome Rosario.

Ma ritorniamo alla Basilica della Madonna della Neve, quando i due pronunciarono il loro sì davanti al sacerdote Don Pasquale Carpentieri. L’atto, scritto in latino, fu poi registrato al numero 28 di quel giorno. Si erano sposati in municipio due giorni prima, il 13 agosto, di giovedì, alle ore 20,30, come riportato nell’atto numero 167, alla presenza dell’assessore avvocato Francesco Manfredi. Lo sposo, di 33 anni,  in quanto nato il 16 aprile 1881, era figlio di fu Luigi (il padre era deceduto il 7 novembre 1901) e di Celestina De Laurentiis, entrambi di Torella dei Lombardi. Mentre la sposa, di 28 anni, in quanto nata il 16 aprile 1886, era figlia del fu Agostino (il genitore era morto il 23 dicembre 1893) e di Raffaela Montella, entrambi di Torre Annunziata come la figlia.

Gli atti di matrimonio civile e religioso dei coniugi De Laurentiis

Una precisazione va fatta anche per Giuseppina, il cui nome completo era Giuseppa Luisa Anastasia, e festeggiava il compleanno nello stesso giorno e mese del marito (in seguito anche la loro figlia Rosa nacque nella stessa data, il 16 aprile, per cui in casa De Laurentiis i compleanni erano tre insieme!). Nell’atto di matrimonio era precisato che con decreto del comandante generale della Real Guardia di Finanza dell’11 agosto, si accordava al brigadiere De Laurentiis il permesso di contrarre matrimonio. Infatti Rosario (o Aurelio come è meglio chiamarlo) si era arruolato all’età di 18 anni in questo corpo perché insofferente agli studi e alla tradizione familiare, che voleva i De Laurentiis come avvocati e sacerdoti.

Trovare il certificato di matrimonio di Aurelio è stato il frutto di una lunga ricerca presso l’ufficio anagrafe, il cui volume del 1914 non era stato catalogato né individuato. Quando ne sono venuto in possesso l’ho riportato su una pergamena e regalato, tramite il cugino avvocato Nicolas Balzano, ad Aurelio De Laurentiis, omonimo del nonno, produttore cinematografico e presidente della Società Sportiva Calcio Napoli.

Aurelio e Giuseppina mi hanno sempre affascinato come personaggi. Lui brigadiere in giro per l’Italia, poi pastaio a Torre Annunziata, panettiere a Napoli e, infine, fotografo a Roma. Lei deliziava con i suoi ziti stufati in tutte le ricorrenze i sette figli, due dei quali diventati famosi come produttori cinematografici (Luigi e Dino De Laurentiis). Ecco perché li ho scelti per la copertina del mio libro sulla famiglia De Laurentiis.