La scossa di terremoto di magnitudo 3.8 verificatasi ieri sera alle 19.45 ai Campi Flegrei è stata una delle più forti da quarant'anni ad oggi. E' l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a fare il punto sul fenomeno del bradisismo che da sempre caratterizza l'area flegrea.

Il sisma di ieri è stato localizzato con epicentro in zona Solfatara-Pisciarelli (ipocentro a 2.5 km di profondità, quindi piuttosto superficiale), e oltre che a Pozzuoli, è stato avvertito anche nei quartieri nord di Napoli, in particolare Fuorigrotta, Agnano, Bagnoli. Tanto lo spavento tra la popolazione, in particolare nella città puteolana, ma non si sono registrati danni a persone o cose. La scossa ha fatto "irruzione" anche nell'edizione serale della TGR Campania, in diretta, con il conduttore che ha interrotto per un attimo il telegiornale invitando alla calma (clicca qui per il VIDEO)

L'Osservatorio Vesuviano, che monitora quotidianamente l'andamento sismico sul territorio, fa sapere che lo sciame di ieri è stato caratterizzato da 17 scosse con magnitudo superiore a "0" e si è concluso. Per tutta la notte, il Comune di Pozzuoli ha proseguito le azioni di monitoraggio degli edifici, in special modo le scuole, restano attive le sale operative della Protezione Civile comunale e della Polizia Locale per eventuali segnalazioni. I vigili del fuoco, tempestati di telefonate, hanno eseguito più di 20 sopralluoghi tra Pozzuoli, Bacoli e Quarto, non riscontrando alcuna criticità.

L'INGV, in un interessante articolo a firma degli scienziati Mauro Di Vito, Francesca Bianco e Carlo Doglioni, pubblicato di recente, spiega che "dal 2005 a oggi è di nuovo in atto un lento sollevamento del suolo che a luglio 2023 ha raggiunto circa 111 centimetri nell’area del Rione Terra", evidenziando al contempo come "il fenomeno non mostri cambiamenti sostanziali, seppure avvenga con pulsazioni che si ripetono nel tempo". Ed ancora: "Attualmente la probabilità di una eruzione vulcanica è relativamente bassa, proprio perché non vi sono evidenze di risalita di magma verso la superficie" ma "il vulcano ha la sua inarrestabile naturale evoluzione e, prima o poi, tornerà a eruttare. L’attenzione dell’INGV-OV è massima nella raccolta, studio e interpretazione dei dati e ogni variazione viene e sarà sempre discussa e comunicata tempestivamente agli organi di Protezione Civile nei suoi vari livelli", concludono gli autori dello studio.