A cura di Enza Perna

Nel Parco Archeologico, al Teatro Grande di Pompei, sabato 25 e domenica 26 maggio alle 21.00 gli studenti di quattro scuole del territorio vesuviano apriranno la stagione estiva 2024 degli spettacoli all’aperto portando in scena “Pluto” di Aristofane, nell’ambito del progetto “Sogno di volare”.

All’evento, giunto alla terza edizione e nato grazie a un protocollo di intesa con l’Ufficio Regionale Scolastico della Campania, partecipano alunni del Liceo Artistico delle Scienze Umane “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata, dell’Istituto Superiore “Eugenio Pantaleo” di Torre del Greco, dell’Istituto Tecnico Industriale “Renato Elia” di Castellammare di Stabia e del Liceo Statale “Ernesto Pascal” di Pompei.

L’evento, fortemente voluto dal direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, tra gli obiettivi, intende diffondere e appassionare i giovani alla bellezza del patrimonio artistico-culturale del territorio, alla sua identità storica.

«L’idea nasce per restituire al teatro, per dirla con Aristotele, la sua funzione di catarsi, di purificazione delle nostre menti e anime attraverso il pronunciare una verità, a volte anche scomoda», sostiene Zuchtriegel che poi aggiunge: «La scelta di fare teatro è stata dettata dall’esigenza di coinvolgere i ragazzi delle scuole e farli sentire parte attiva di un progetto. Riconquistando il senso collettivo e politico e direi anche democratico del teatro».

Il progetto è curato da Marco Martinelli tra i più affermati drammaturghi e registi del panorama teatrale italiano. Dopo le commedie “Uccelli” e “Acarnesi”, gli studenti portano in scena un’altra opera di Aristofane, “Pluto”, che racconta l’impari distribuzione tra gli uomini del denaro e delle relative ingiustizie legate a questa discrepanza, spesso a vantaggio di lestofanti.

I laboratori, che hanno visto coinvolti 80 studenti, sono stati condotti durante l'anno scolastico da Gianni Vastarella e Vincenzo Salzano che insieme al regista hanno riscritto il testo da Aristofane partendo sapientemente dalle battute espressive e vivaci proposte dagli alunni-attori. Lo spettacolo è prodotto dal Parco Archeologico di Pompei con il Ravenna Festival e in collaborazione con il Teatro Nazionale di Napoli.

Le musiche sono di Ambrogio Sparagna realizzate da Erasmo Treglia, Antonio Matrone e Vincenzo Core che suona chitarra e tutti i dispositivi elettronici insieme ai ragazzi del laboratorio di percussione. I brani sono accompagnati da strumenti della tradizione pompeiana cioè tammorra, flauti di canna, sistro e cembali oltre a quelli classici della tradizione popolare come liuto, violino, i fiati popolari, doppi flauti, ciaramelle. Un connubio di suoni che si intersecano con il sound moderno della chitarra elettrica.