Un nuovo e significativo passo avanti nella lunga e complessa vicenda giudiziaria del fallimento Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. arriva con la sentenza emessa dal Tribunale di Torre Annunziata in data 27 ottobre 2025.
La decisione, pronunciata dalla dott.ssa Valentina Vitulano, accoglie integralmente le richieste formulate dalla Curatela Fallimentare, riconoscendo le responsabilità di UBI Banca S.p.A. nel dissesto finanziario della società e condannando l’istituto di credito al risarcimento di 18milioni e 500mila euro, oltre interessi, rivalutazione monetaria e spese legali.
Si tratta di un pronunciamento di grande rilievo giuridico e simbolico, che conferma la fondatezza delle azioni promosse dalla Curatela nei confronti degli istituti bancari ritenuti corresponsabili – a vario titolo – delle operazioni finanziarie che hanno contribuito al tracollo del gruppo Deiulemar, una delle più gravi crisi societarie e patrimoniali della storia recente del territorio vesuviano e flegreo.
La sentenza rappresenta una concreta speranza per le migliaia di creditori e risparmiatori coinvolti, i quali da anni attendono giustizia e il recupero, anche parziale, delle somme perdute.
Come precisato nel comunicato ufficiale della Curatela, la decisione di primo grado “accoglie pienamente le istanze della Curatela” e apre la strada a ulteriori sviluppi giudiziari nei confronti degli altri istituti bancari citati nelle diverse cause ancora pendenti.
La vicenda Deiulemar, oltre a costituire un caso di studio per gli operatori del diritto commerciale e fallimentare, rappresenta un monito sull’importanza del controllo e della trasparenza nei rapporti tra sistema creditizio e imprese, soprattutto in presenza di raccolte finanziarie destinate al pubblico.
La Curatela del Fallimento Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. ha già preannunciato che seguiranno ulteriori aggiornamenti sugli sviluppi del contenzioso e sull’eventuale destinazione delle somme che, una volta definitive, potranno essere destinate a soddisfare – almeno in parte – le pretese della massa creditoria.
Avv. Lelio Mancino
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