A cura della Redazione

La giunta comunale di Torre Annunziata, guidata dal sindaco Corrado Cuccurullo, ha approvato la delibera che introduce una significativa modifica al regolamento per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il provvedimento, che ora passerà all’esame del Consiglio comunale per l’approvazione definitiva, prevede l’istituzione di un Welfare Locale Antimafia, una misura innovativa sul piano delle politiche sociali e della giustizia territoriale.

L’obiettivo è quello di garantire protezione, accompagnamento e inclusione ai nuclei familiari in condizioni di particolare vulnerabilità, colpiti da fenomeni criminali. Un’azione che si traduce anche in percorsi di sostegno abitativo, attraverso l’assegnazione di immobili confiscati.

L'iniziativa è stata adottata dopo il caso della vedova di Giuseppe Veropalumbo, ucciso da un proiettile vagante la sera del 31 dicembre 2007, e sgomberata dal suo alloggio dopo che le era stato assegnato nel 2016 dall'allora sindaco Giosuè Starita.

“Con il Welfare Locale Antimafia adottiamo una vera e propria politica pubblica di giustizia sociale – spiega il sindaco Corrado Cuccurullo –. Assegnare un bene confiscato a una vittima non è un ristoro, ma un atto di responsabilità collettiva della comunità verso chi ha subito un’ingiustizia”.

Il nuovo regolamento stabilisce che i beni a uso residenziale possano essere concessi in locazione a canone agevolato o in uso gratuito a familiari vittime di criminalità, iscritti in elenchi riconosciuti e basati su documentazione verificata. Tra i riferimenti individuati figurano l’Elenco delle vittime innocenti delle mafie curato da Libera e dalla Fondazione Polis della Regione Campania.

L’individuazione dei beneficiari avverrà tramite procedure ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento, con criteri oggettivi come l’ISEE e la composizione del nucleo familiare.

“Esistono purtroppo molte famiglie vittime di criminalità comune che non godono delle tutele riservate alle vittime di mafia perché non riconosciute formalmente dallo Stato – sottolinea la vicesindaca Tania Sorrentino, con delega ai beni confiscati –. Con questo regolamento ampliamo il perimetro di tutela. Torre Annunziata può diventare una best practice a livello nazionale”.

Secondo l’amministrazione, il Welfare Locale Antimafia rappresenta anche un modello da estendere a livello regionale. “È una lacuna che va colmata con un’iniziativa forte – conclude Sorrentino – e siamo certi che il presidente della Regione Campania, Roberto Fico, saprà dimostrare sensibilità su questo tema”.

Con questa scelta, Torre Annunziata punta a rafforzare il legame tra legalità, politiche sociali e riutilizzo dei beni confiscati, trasformando simboli di illegalità in strumenti concreti di inclusione e riscatto sociale.

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