A cura della Redazione
Traffico di droga in grande stile e legami con la camorra. Il Gico della Guardia di Finanza di Roma ha sgominato una grossa organizzazione che poteva anche contare su "contatti e favoritismi" all´interno del carcere di Velletri, dove uno dei capi della banda era detenuto. Trentacinque persone sono state arrestate tra Lazio e Campania. Le indagini, che sono state condotte prevalentemente facendo ricorso ad intercettazioni telefoniche (circa 200 le utenze intercettate), hanno portato anche al sequestro di oltre 28 chili di cocaina e 485 di hascisc. La Direzione distrettuale antimafia di Roma ha inoltre chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro preventivo di immobili, automezzi e società nella disponibilità di 29 delle 42 persone complessivamente denunciate. Sequestrati, in particolare, 26 immobili e 12 terreni, per un ammontare complessivo di circa 4 milioni di euro; quote societarie del valore nominale di circa 200mila euro; 53 autoveicoli e 18 moto. Ai vertici del gruppo criminale, secondo il Gico, "spicca la figura di Salvatore Centro, 40 anni, napoletano: è ritenuto l´anello di congiunzione tra gli esponenti delle cosche camorristiche campane fornitrici di rilevanti quantitativi di droga (si fa riferimento soprattutto ai clan Gallo, Vangone e Limelli), e la famiglia Damiani di Roma, in particolare Christian (di 27 anni), che gestiva lo smercio sul mercato della capitale. Secondo l´accusa, in particolare, Christian Damiani - insieme al padre Claudio (49 anni) e a Massimo Perna (un cinquantenne di Torre Annunziata, ma residente a Roma) - avrebbe finanziato "importanti attività di narcotraffico", realizzando una vasta rete di approvvigionamento e spaccio ed esercitando il controllo nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, base operativa del gruppo. Interessante il sistema spesso utilizzato per saldare i pagamenti delle partite di droga: il referente presso i fornitori campani pagava l´intera partita anticipando anche le somme di competenza del proprio ´socio´ e questi gli restituiva il dovuto sotto forma di compenso mensile versato al figlio del primo, assunto fittiziamente. Nel corso dell´operazione, denominata ´Nuovo Impero´, è stato individuato anche un altro gruppo criminale attivo nel narcotraffico, con a capo il romano Franco Gizzi, 55 anni, di Rocca Priora, e con base logistica nel sud pontino: questa seconda organizzazione, secondo gli investigatori, si riforniva di stupefacenti dal Marocco e dalla Spagna, trattando direttamente con trafficanti di quei due Paesi.