Ennesima bomba in centro a Torre Annunziata. Stavolta, obiettivo del raid è stato un suv Audi Q3 di proprietà di un commerciante di Torre Annunziata, che non voleva denunciare l'accaduto ai poliziotti. L'episodio si è verificato domenica sera, intorno alle ore 22,00. Il forte boato è stato sentito a centinaia di metri di distanza dall'accaduto, ma nessuno ha allertato le forze dell'ordine.
Solo ieri mattina, poi, a più di 12 ore dal raid esplosivo, gli agenti del Cmmissariato di Polizia di Torre Annunziata, guidati dal primo dirigente Cluadio De Salvo, hanno rintracciato il commerciante, che ha così denunciato l'esplosione. La bomba carta, probabilmente di matrice artigianale, è stata piazzata sotto all'abitacolo nella serata di domenica, all'interno di una proprietà privata di via Cavour, a Torre Annunziata. L'esplosione ha causato diversi danni alla vettura, ma il proprietario aveva deciso di non rivolgersi alle forze dell'ordine. I poliziotti, però, sono riusciti a rintracciarlo dal carrozziere mentre riparava il suv.
Le ipotesi portano ovviamente gli investigatori sulla pista del racket, che negli ultimi anni a Torre Annunziata era diviso quasi equamente tra clan Gionta e Gallo-Cavalieri, che spesso hanno imposto la doppua rata a imprenditori e commercianti. Su questa pista lavorano gli uomini della squadra investigativa oplontina, a caccia degli estorsori bombaroli.
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