A cura della Redazione

Processo omicidio "mamma coraggio": testimonia l'assassino Alfredo Gallo. «Non ho ucciso io Matilde Sorrentino e non conosco Francesco Tamarisco. I soldi che ho ricevuto in carcere sono dei miei familiari». Da 17 anni è in carcere e sta scontando l'ergastolo per l'omicidio di mamma coraggio Matilde Sorrentino, ma Alfredo Gallo continua a negare di essere lui l'assassino della donna che denunciò i pedofili del rione Poverelli.

Gallo è stato ascoltato ieri in Corte d'Assise come testimone al processo che vede imputato, come mandate di quel delitto, Francesco Tamarisco, narcotrafficante del rione Poverelli, accusato dalla Procura di Torre Annunziata di aver pagato il killer di Andrea Marchese per uccidere la donna che con le sue denunce lo aveva coinvolto in quello scandalo.

Stavolta Gallo ha fornito anche un alibi: «Ero con alcuni amici e quella sera ricordo che, per curiosità, mi affacciai anche sul luogo del delitto». Gallo ha confermato che «prima di consegnarmi, incontrai Pasquale Gionta», anche se ha negato di aver chiesto «protezione» per evitare di essere ammazzato dal clan, che aveva chiesto la sua testa.