A cura della Redazione

Accusata di usura ai danni di un'altra donna, ottiene i domiciliari in attesa del processo. Il gip del tribunale di Torre Annunziata ha accolto l'istanza presentata dall'avvocato Antonio Usiello ed ha concesso, ieri, il beneficio degli arresti domiciliari per Francesca Cirillo, 63enne di Torre Annunziata con numerosi precedenti alle spalle, dallo scorso agosto detenuta nel carcere femminile di Pozzuoli con le accuse di usura ed estorsione aggravata. Il processo è stato già fissato per fine febbraio.

Secondo l'accusa, la Cirillo, sorella di un defunto affiliato al clan Gionta (ucciso in un agguato negli anni '80) e nota con il soprannome 'a pazza e' Boscotrecase, avrebbe imposto alla sua vittima tassi per la restituzione del denaro del 20% al mese (240% annui). Così, nel giro di cinque anni, per un prestito di 3mila euro, solo di interessi la vittima finita nella morsa della presunta usuraia era arrivata a restituire 39mila euro, addirittura tredici volte quel prestito iniziale, ed era stata costretta a chiedere aiuto a familiari, vicini di casa e amici per far fronte a quella spesa. 

Tutto aveva avuto inizio nel 2015, quando la vittima - una donna che lavora saltuariamente, suo marito bidello - si era trovata in difficoltà economiche e, per far fronte ad alcune spese familiari, si rivolse a Francesca Cirillo che le avrebbe chiesto una rata da 600 euro al mese. Da allora sarebbe iniziato un vero e proprio incubo, culminato con appostamenti sotto casa e al lavoro della figlia della vittima, con la situazione precipitata anche a causa della pandemia.