A cura della Redazione

Si "gonfiavano" gli stipendi violando il software gestionale delle buste paga della ASL per cui lavoravano. E' così che ad otto dipendenti dell'Azienda Sanitaria Napoli 1 sono stati notificati, dal NAS dei Carabinieri di Napoli, ad altrettanti obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Le mensilità venivano "maggiorate" per importi che variavano dai 3 ai 30mila euro. In un anno di indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, sarebbe stata messa in atto una truffa stimata in circa 340mila euro.

Tre dipendenti sono ritenuti i responsabili del vero e proprio raggiro, per i quali è stata emessa l'interdizione dai pubblici uffici per un anno, mentre gli altri cinque sarebbero i destinatari dei "benefici". Stando alle risultanze invetigative, questi ultimi elargivano poi una percentuale ai presunti promotori della truffa.

In tutto, sono 18 le persone coinvolte - tra loro anche gli otto colpiti dal provvedimento cautelare - per le quali sono stati effettuati sequestri per equivalente di conti correnti, beni mobili e immobili.

I reati contestati sono a vario titolo, e in concorso, quelli di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e accesso abusivo ai sistemi informatici.

«Nel marzo 2021 denunciammo che 12 dipendenti sanitari del’Asl Napoli 1 si erano “gonfiati” gli stipendi fino a 9.000 euro al mese (uno di loro era arrivato a 35.000 euro) per un totale di circa 150mila euro in più su alcuni mesi. Si trattava dei dipendenti di alcuni ospedali napoletani, in particolare del Loreto Mare e dell’Ospedale del Mare - evidenzia il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli -. L’Azienda Sanitaria avviò l’iter per il recupero delle somme percepite in maniera indebita con trattenute sullo stipendio. I presunti beneficiari, insieme a chi predisponeva e consentiva tutto, Furono denunciati dalla direzione. A quanto sembra il fenomeno era molto più esteso di quello che era apparso in un primo momento - prosegue Borrelli -. Adesso occorrerà procedere le sospensioni e anche con i licenziamenti. Sono condotte inammissibili e vanno punite con il massimo della durezza».