A cura della Redazione

Sono 26 le persone arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli e del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria. L'ordinanza di misura cautelare (22 i soggetti in carcere, 4 ai domiciliari) è stata emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA e giunge a conclusione di una articolata indagine che ha smantellato una vera propria piazza di spaccio messa in piedi dai detenuti del carcere di Secondigliano a Napoli, con la complicità di alcuni agenti della Penitenziaria infedeli.

Gli arresti sono stati eseguiti in diverse città italiane, Napoli, Frosinone e Salerno, nonché presso le Case Circondariali di Napoli, Campobasso, Cosenza, Fossombrone (PU), Spoleto (PE), Voghera (PV), Saluzzo (CN), Tolmezzo (UD) e Trapani.

Gli indagtati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione per commettere atti contrari ai doveri d’ufficio.

L’indagine ha permesso di raccogliere plurime fonti di prova, anche a riscontro delle dichiarazioni rese da più collaboratori di giustizia, circa l’esistenza di una piazza di spaccio all’interno della Casa Circondariale di Napoli - Secondigliano, gestita da detenuti mediante il commercio di sostanze stupefacenti di vario tipo (cocaina, hashish e marijuana) introdotte nell’istituto penitenziario.

L’attività investigativa ha inoltre permesso di accertare condotte di corruzione a carico di appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria che, dietro compenso, consentivano l’introduzione dello stupefacente e di cellulari, ovvero favorivano lo spostamento di detenuti all’interno della struttura e l’allocazione di appartenenti al medesimo sodalizio nelle stesse celle.