A cura della Redazione

Nessun dubbio anche per il Riesame: il parcheggio di corso Umberto I a Torre Annunziata, a due passi dal tribunale, era totalmente abusivo e c'era lo zampino dell'ex capo dell'UTC Nunzio Ariano nelle autorizzazioni. Anche il tribunale del Riesame di Napoli ha confermato l'ipotesi avanzata dalla Procura oplontina e condivisa dal gip, che lo scorso novembre aveva disposto il sequestro dell'intera area adibita a parcheggio in corso Umberto I, al civico 351.

Le motivazioni della decisione confermano anche come l'iter amministrativo, passato anche al vaglio del Consiglio comunale, fosse viziato a monte da una serie di false attestazioni, in gran parte a firma dell'ex dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale, Nunzio Ariano, già coinvolto in due inchieste su presunta corruzione e condannato  in primo grado per le mazzette delle Sette Scogliere a sei anni di reclusione.

In particolare, i giudici del Riesame hanno ricostruito come prima di far approvare la variante in Consiglio comunale, l'ex dirigente Nunzio Ariano avrebbe certificato la presenza di tutti i pareri e nulla osta necessari. Invece, era presente “solo il parere della Città Metropolitana”, mentre agli atti esaminati dai giudici “mancano parere paesaggistico della Soprintendenza e di conformità del Genio Civile della Regione Campania”. Dunque, è “illegittimo il permesso a costruire rilasciato” al proprietario dell'area, cosi come tutte le opere “sono da ritenersi abusive”.

L'area era stata sequestrata dal personale della sezione Polizia Giudiziaria della Procura di Torre Annunziata, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di urgenza. Secondo l'accusa, l'area su cui è stato realizzato il parcheggio è stata oggetto tra il 2014 e il 2015 di rilevanti trasformazioni urbanistiche, consistite nell'espianto di agrumeti, limoneti e vigneti, con conseguente attività di livellamento del terreno con modifica del livello altimetrico della quota di campagna preesistente e apposizione, sull'intera area di brecciame.

Tali opere, complessivamente considerate, hanno determinato un mutamento della destinazione d'uso, trasformando un rigoglioso agrumeto in area per la sosta dei veicoli. Inoltre, il proprietario del fondo era stato già condannato nel 2018 per abusivismo edilizio. Durante il processo, il proprietario dell'area aveva avanzato la richiesta per l'adozione di una variante urbanistica, approvata nel 2019, con conseguente permesso di costruire.