A cura della Redazione

Tra gli arrestati (in tutto 12) nel blitz della Polizia di Stato a Torre Annunziata eseguito nella mattinata di giovedì 30 giugno, che ha inflitto un duro colpo ai clan camorristici del "Quarto Sistema" e dei "Gallo-Cavalieri", figurano due dei (presunti) killer di Maurizio Cerrato e due donne collegate al delitto. In carcere sono stati raggiunti dalla nuova ordinanza Antonio Cirillo, ritenuto l'autore materiale della coltellata mortale ai danni del 61enne di Torre Annunziata, e Giorgio Scaramella, colui che aveva dato inizio alla folle serata di sangue del 19 aprile dello scorso anno. Cerrato morì a seguito di una lite per un parcheggio in via IV Novembre. Il 61enne di Torre Annunziata era accorso in difesa della figlia Maria Adriana, rea di aver "occupato" un posto auto "riservato" con le sedie, e fu accoltellato al petto.

La novità è che - nell'ambito dell'inchiesta della DDA di Napoli su armi, droga e tentato omicidio, che ha portato all'emissione delle misure cautelare per i 12 indagati - in carcere sono finite anche Rosa Scaramella, la sorella di Giorgio che aggredì Maria Adriana: è accusata di essere custode della droga. In cella anche Rosa Riso, mamma di Antonio Cirillo e moglie di Francesco Cirillo, unico degli imputati dell'omicidio Cerrato ai domiciliari. La donna è accusata di spaccio.

Gli Scaramella, secondo l'Antimafia, avrebbero fatto da custodi di armi e droga per conto dei Chierchia-Fransuà e dei Gallo-Cavalieri, in contrapposizione con il Quarto Sistema.

Sulla operazione della Direzione Distrettuale Antimafia, condotta dalla Squadra Mobile di Napoli e dagli agenti del Commissariato di Polizia oplontino, è intervenuto, con una nota, il Comitato di Liberazione dalla Camorra. "Rappresenta un ulteriore segnale di speranza per la Torre Annunziata onesta. Un ringraziamento lo rivolgiamo alla magistratura e alle forze dell'ordine che con azioni concrete e visibili sono impegnate nel liberare i territori dalla cappa asfissiante del potere criminale".

E proprio domani mattina, una delegazione del Comitato sarà al Tribunale di Napoli presso la Corte d’Assise accanto a Tania Sorrentino e Maria Adriana (moglie e figlia di Maurizio Cerrato) per la nuova udienza del processo. "È una battaglia lunga e non riguarda solo i clan e le organizzazioni criminali ma riguarda proprio tutti, soprattutto gli indifferenti e chi per quieto vivere ha scelto di convivere con la cultura malavitosa - prosegue il comunicato -. Il Comitato di Liberazione dalla Camorra e dal Malaffare Area Sud di Napoli si rivolge a coloro che si sentono disillusi e scoraggiati 'tanto alla fine, non cambia nulla'. Per noi vale quel 'o si è contro la camorra o si è complici della camorra', solo così - conclude la nota - Torre Annunziata potrà davvero voltare pagina”.