A cura della Redazione

Danno erariale contestato a 17 funzionari pubblici per circa 1,5 milioni di euro. I militari della Guardia di Finanza di Salerno, su delega della Procura Regionale per la Campania della Corte dei Conti, hanno proceduto alla notifica di un provvedimento di invito a dedurre e contestuale “messa in mora”, con intimazione a risarcire per intero il danno causato all’Erario, nei confronti di 17 persone, residenti tra le province di Napoli, Avellino e Salerno.

Le attività istruttorie sviluppate dal Nucleo di polizia economico – finanziaria delle Fiamme Gialle salernitane hanno permesso di accertare una mala gestio di un compendio immobiliare di proprietà di un Ente pubblico (il Conservatorio di Atrani), in costiera amalfitana, facendo emergere un danno erariale di oltre 1,4 milioni di euro, a cui vanno sommati rivalutazione e interessi. Il danno è riferito, oltre che al mancato adeguamento dei canoni locativi per i conduttori che occupavano gli immobili in forza di un valido atto negoziale, anche ai mancati introiti dei canoni stabiliti in contratto, non riscossi e fatti colpevolmente prescrivere ovvero relativo alle somme non corrisposte dagli occupanti abusivi. In pratica, i canoni erano inadeguati rispetto ai reali valori di mercato, o non venivano riscossi (in alcuni casi totalmente, in altri solo in parte), e diversi immobili erano occupati senza alcun titolo.

In particolare, i riscontri contabili operati dalle Fiamme Gialle hanno consentito di procedere ad una capillare ricostruzione di 52 unità abitative di proprietà dell’Ente, a fronte di un degrado amministrativo/contabile e di una situazione di "sconcertante abbandono che, prima di allora, aveva impedito agli stessi amministratori di avere una completa cognizione del patrimonio amministrato", si legge in una nota della Guardia di Finanza.

Per gli inquirenti, il Conservatorio avrebbe nel tempo di fatto smesso di svolgere la sua "funzione educativa" trasformandosi in una vera e prorpia società immobiliare volta a gestire la conduzione dell'ingente patrimonio ubicato in uno degli angoli più belli della costiera.

Tra i responsabili vi sono anche i componenti del CdA e i dirigenti dell'Ufficio Scolastico Regionale, che non avrebbero vigilato e controllato l'operato dei funzionari pubblici coinvolti.

Nello stesso contesto, l’attenzione investigativa è stata indirizzata alla verifica della legittimità e correttezza delle spese sostenute dagli amministratori che si sono alternati nella conduzione e nella gestione dell’Ente, i quali hanno addebitato sui conti correnti dell’istituto costi non giustificati sostenuti presso distributori di carburante, ristoranti, pedaggi autostradali, oltre che prelevamenti in contanti privi di “pezze” giustificative.