A cura della Redazione

Due misure cautelari eseguite dai carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata e dagli agenti di Polizia del Commissariato di Castellammare di Stabia. Una persona va incarcere, l'altra ai domiciliari su disposizione del Gip del Tribunale di Napoli. L'indagine è stata coordinata dalla DDA partenopea.

Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, di tentata estorsione e violenza privata, aggravati sotto il profilo della modalità mafiosa.

Gli episodi estorsivi sarebbero stati commessi, tra gennaio e aprile 2022, a S. Antonio Abate e S. Maria La Carità, rispettivamente ai danni di una ditta incaricata del montaggio e smontaggio delle luminarie natalizie e di una ditta di lavorazione di marmi e pietre.

Uno degli indagati, inoltre, nel febbraio scorso, avrebbe rivolto, per interposta persona, minacce e intimidazioni alla sindaca di Sant'Antonio Abate, Ilaria Abganale, nel tentativo di costringerla a non interferire con le ingerenze della criminalità nelle procedure di assegnazione degli appalti pubblici.

"Ho denunciato per dovere e con coraggio ed ho ottenuto completo ascolto e supporto dall’Arma dei Carabinieri, su cui ho riposto la mia piena fiducia - ha scritto su Facebook la prima cittadina abatese -. Spero che la mia scelta possa servire, essere da esempio per gli imprenditori di Sant'Antonio Abate, a cui assicuriamo che nell’atto di denuncia troveranno la risoluta disponibilità di intervento e tutela delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, che sono dalla loro parte e di chi ha rispetto delle libertà altrui. Che possa crescere il coro di voci e di azioni concrete degno a difendere il presente del nostro paese e il futuro dei nostri figli, che vogliamo libero da ogni forma di controllo sociale. Come pubblicamente dichiarato - ha concluso Abagnale - è chiaro che qui non c’è spazio per prepotenze e intimidazioni".