A cura della Redazione

Blitz dei carabinieri sui Monti Lattari, tra Gragnano e Pimonte, alla ricerca di droga, armi e munizionamento ma anche a contrasto dell'abusivismo edilizio.

I militari della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno già avviato le operazioni a largo raggio nella cosiddetta "Giamaica italiana", dove abbondano le coltivazione illegali di marijuana.

Non solo droga su quelle montagne che sono diventate anche luoghi dove poter nascondersi e nascondere armi e munizioni.

A coadiuvare i militari locali, anche i colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, addestrati per operare in determinate condizioni impervie, abituati a perlustrare i critici sentieri dell’Aspromonte.

Durante il primo servizio a largo raggio di rastrellamento - denominato “Continuum Bellum” - a finire in manette un incensurato 21enne ritenuto nell’orbita della criminalità organizzata locale. A Gragnano i carabinieri hanno perquisito un terreno agricolo in uso al giovane e lì hanno rinvenuto e sequestrato due bidoni in plastica interrati con all’interno una pistola Smith and Wesson calibro 38 special con matricola abrasa, 36 proiettili dello stesso calibro, 7 cartucce calibro 20, 4 scatole contenenti complessivamente 550 grammi di polvere da sparo e attrezzatura per preparare e confezionare cartucce, completa di fermagli e cartoncini. L'arma sarà sottoposta ad accertamenti balistici per verificare un suo eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti. L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Denunciati poi un 65enne e un 49enne di Pimonte già noti alle forze dell’ordine. I carabinieri hanno controllato l’abitazione dei due nel verde dei Monti Lattari e hanno accertato la presenza di una tettoia di 45 metri quadrati e di 2 rampe di scale in acciaio realizzate, senza autorizzazione, in una zona sottoposta a vincoli paesaggistici.

Per lo stesso motivo è stata denunciata anche una 50enne di Pimonte incensurata. La donna stava realizzando un vano interrato in cemento armato di circa 60 metri quadrati. Il locale, dalle sembianze di un bunker, era nascosto da una botola in lamiera.

Nella stessa zona – in un’area demaniale – i militari hanno rinvenuto e sequestrato un bidone nascosto all’interno di una grotta ricavata da una parete rocciosa. Nel fusto c’erano 30 cartucce calibro 36 e 39 ordigni esplosivi per un peso complessivo di 2 chili e mezzo di polvere da sparo.