A cura della Redazione

Agguato a Giuseppe Carpentieri, il marito di Teresa Gionta e genero del capoclan Valentino: condannato a 21 anni e 4 mesi di reclusione Pasquale Cherillo, elemento di spicco del “quarto sistema”.

Sì è chiuso il processo di primo anche per gli ultimi due imputati che avevano chiesto di essere giudicati con rito ordinario. Condanna a 16 anni di reclusione per Raffaele Della Grotta, storico affiliato al clan Gionta, lui accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. I giudici del Tribunale di Torre Annunziata di hanno accolto le richieste del Pm Valentina Sincero, condannando entrambi gli imputati.

Cherillo è accusato di aver preso parte all'esecuzione dell'agguato di camorra nei confronti di Carpentieri, colpito mentre era al balcone di casa nel maggio del 2020. Il marito di Teresa Gionta era stato scarcerato tre mesi prima, con l'inizio della pandemia, ed aveva preso in mano le redini del clan Gionta diventando il reggente. I sicari del “quarto sistema” - il nuovo clan di Torre Annunziata - si appostarono sul terrazzo di fronte. Secondo l'Antimafia, tra questi c'era proprio Cherillo. Della Grotta, invece, è accusato di aver diretto le estorsioni del clan Gionta nonostante fosse in carcere ad Asti, grazie ad un telefonino e tramite il figlio che era libero.