A cura della Redazione
Egregio direttore, il periodico torresette.it commenta l’accordo di rete tra istituti religiosi e amministrazione comunale, sottoscritto lo scorso febbraio, con uno spirito polemico oggettivamente privo di argomenti e con una vena anticlericale assolutamente fuori luogo. Con questo accordo si sancisce una collaborazione tra Comune e organismi religiosi locali a sostegno dei minori del nostro territorio. Un accordo che integra senza sostituirsi le tante attività che da sempre porta avanti la Chiesa locale, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà e crea una rete di coordinamento finalizzata all’integrazione dei diversi interventi socio-assistenziali. Non si tratta dell’unica iniziativa che il Comune ha attivato a favore dei minori e degli adolescenti e non si tratta di una iniziativa a favore dei soli minori di religione cattolica. E’ in corso, infatti, da diversi mesi il progetto “Emera”, centri polifunzionali per minori che attualmente accolgono circa trecento minori dell’Ambito N 15. Ed è un dato conclamato che le iniziative assistenziali degli organismi religiosi cattolici sono rivolte alla generalità dei cittadini e non alla sola utenza di religione cattolica. Questa Amministrazione, come tra le righe riconosce lo stesso editoriale di TorreSette, ha attivato tante iniziative in materia di servizi sociali. Mai il nostro Comune ha visto realizzare una tale quantità di prestazioni e servizi a favore delle fasce deboli, eppure a leggere l’articolo, tutte queste attività o non esistono o sono prive di efficacia perché scollegate tra di loro. Però, quando l’Amministrazione comunale sottoscrive un accordo per potenziare la rete di collegamento e di integrazione tra i servizi, invece di riconoscere la bontà dell’iniziativa, si inventano argomenti per criticarlo. Addirittura si chiede di investire fondi destinati a servizi in attività di ricerca. Si tratta, com’è evidente, di questioni distinte e separate, artatamente confuse per giustificare critiche ingiustificabili. Ad ogni buon fine si coglie l’occasione per comunicare che entro fine aprile sarà presentato il primo rapporto di ricerca sulla condizione sociale del nostro territorio. In conclusione, sappiamo tutti che TorreSette esprime uno dei candidati a sindaco per la prossima tornata elettorale e quindi comprendiamo pur non condividendole, le ragioni della strumentalità delle critiche di cui si è fatto portatore il giornale. Non è però un buon inizio di campagna elettorale. Invece di ragionare di questioni prive di fondamento sarebbe estremamente più utile per la nostra comunità, confrontarsi su cose concrete e su argomenti reali magari rappresentando quale benessere si intende realizzare per la nostra città e come e con quali mezzi. Da troppi anni la politica locale si svolge ragionando di interpretazioni e mai di fatti, con l’aggravante che l’attività prevalente consiste nel demolire il buono che si fa per evitare di riconoscerne i meriti e mai sul confronto serio, concreto e documentato su ciò che si intenderebbe fare per migliorare quello che si è fatto. CIRO ALFIERI Assessore alle Politiche sociali Comune di T. A. Egregio assessore, sempre più di frequente (è diventato un refrain che sinceramente ha un po’ stancato) si associano il settimanale TorreSette e il quotidiano on line torresette.it con la figura del dott. Antonio Gagliardi, fondatore delle testate, ed ex amministratore comunale. Anche in questa sede mi vedo costretto a ribadire che le due testate, ci crederà o meno, sono dotate di struttura, linea editoriale e collaboratori assolutamente indipendenti da qualsiasi condizionamento estraneo all’attività giornalistica. L’articolo da lei menzionato non fa altro che descrivere l’iniziativa portata avanti dal suo Assessorato, attraverso anche le dichiarazioni di mons. Raffaele Russo, rettore della Basilica Madonna della Neve. Il servizio comprende, inoltre, un intervento della psicologa Cinzia Russo, esperta della materia, che, pur apprezzando l’iniziativa in sé, esprime, nel merito, alcune critiche e perplessità. Ci dica, dove sta lo spirito polemico e la vena anticlericale? Noi, al suo posto, più che stigmatizzare il taglio conferito all’articolo, avremmo dato una risposta alle obiezioni sollevate dalla stessa Russo, in modo da fornire ai nostri lettori la possibilità di formarsi un’idea complessiva e corretta dell’argomento trattato. Gli organi d’informazione, e soprattutto quelli a carattere locale come i nostri, svolgono anche questa funzione sociale: contribuire a formare con civiltà le coscienze. GIUSEPPE CHERVINO (dal settimanale TorreSette del 2 marzo 2012)