A cura della Redazione
Nel gergo scolastico viene definita “continuità didattica verticale e orizzontale”. Una strategia pedagogica che considera il bambino al centro di un progetto specifico e consente di cementare relazioni e legami tra diversi confini educativi. «Per creare questo percorso – sostiene Tina Martire, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Alfieri – occorre che la scuola non si chiuda in se stessa, ma allarghi i propri orizzonti coinvolgendo il territorio e le altre istituzioni scolastiche presenti sullo stesso». Con questi intensi presupposti è nato il Primo Concorso di poesie riservato agli alunni della Scuola Primaria “Io poeta della mia città” promosso dall´Istituto di via Gambardella. Un’iniziativa alla quale hanno aderito tutti i Circoli didattici della città con la piena approvazione del primo cittadino Giosuè Starita, degli assessori Giuseppe Raiola, Luisa Stanzione e che si è concretizzata attraverso il patrocinio della manifestazione. «La poesia è da sempre uno dei veicoli più proficui e profondi con cui educare e far crescere bambini e ragazzi - aggiunge la preside Martire - . E’ una forma artistica che offe la possibilità di mettersi in gioco, andando oltre la normalità dell’espressione umana, per condividere con gli altri la propria interiorità». Entusiastica è risultata la risposta degli alunni in termini di partecipazione. E questo sensibile riscontro dimostra che le giovani generazioni, quando opportunamente e seriamente stimolate, rivelano livelli di eccellenza imprevedibili quanto sorprendenti. «Un’occasione come questa aiuta gli studenti a percepire la scuola non solo come luogo in cui “si fanno compiti o interrogazioni” - sottolinea la prof. Francesca Fortunato - ma anche come una fucina di creatività e di talento a loro disposizione. Durante gli incontri in continuità abbiamo avvicinato i bambini delle scuole elementari della nostra città con lo scopo di aiutarli non solo ad apprezzare sempre più la poesia, la nostra lingua e la nostra città, ma soprattutto per far comprendere loro la forza espressiva della parola». Sono state due le serate finali dedicate alla manifestazione con la consegna delle targhe ai Dirigenti di Circolo e le pergamene con tanto di motivazione alle poesie più rappresentative. Un lavoro minuzioso al quale si è sottoposta la giuria dell’Alfieri, composta dal dirigente scolastico e dalle docenti Francesca Fortunato e Stefania Scassillo, con la quale ha collaborato una seconda giuria esterna, costituita dalla maestre degli altri Circoli Didattici di Torre Annunziata che hanno partecipato con entusiasmo al concorso. Da tutti gli elaborati, indistintamente, sono emersi trasporto, slancio, passione per le sorti di una città che gli occhi e i cuori dei “nostri” bambini, ancorché liberi da condizionamenti, riescono ancora ad aggettivare con impeto positivo. Tradire questa fiducia, questa attesa, questi sogni, questi desideri, questa fantasia, sarebbe una sconfitta. L’ennesima e, forse, la più amara. GIUSEPPE CHERVINO