A cura della Redazione
Cede un’altra porzione di muro non affrescato della via di Nola all´interno degli scavi di Pompei. Si tratta di una parete di una domus che non ha una denominazione specifica e fa parte di un’area chiusa al pubblico in previsione di futuri interventi di messa in sicurezza. A questo punto, un piano selettivo può assicurare di lasciare alle successive generazioni un’eredità apprezzabile del patrimonio archeologico di Pompei. In sostanza, visto che non riusciamo a salvare tutta la città antica, preserviamo dall’usura le strutture più significative. Considerando, inoltre, che per cause atmosferiche ed altri motivi che attengono al vandalismo ed alla delinquenza, ogni giorno viene a mancare un pezzo di Pompei, bisogna partire il più presto possibile con la manutenzione ordinaria nel tentativo di salvare quanto più possibile, privilegiando il meglio, perché a quanto pare l’emergenza Pompei si protrae nel tempo, senza interruzione. Nell’ultimo comunicato, questa volta tempestivo, della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, Ministero e carabinieri sono stati informati del cedimento di una porzione di muro di una domus della Regio V dell’area archeologica. In base al primo sopralluogo effettuato dalla direttrice Grete Stefani, il crollo riguarda un tratto di muro "in opera incerta" (lunghezza pari a un 1,30 cm; altezza pari a circa 1 m) di un ambiente all’interno di un’area interdetta al pubblico, interessata da interventi di messa in sicurezza che devono ancora essere appaltati nell’ambito del Grande Progetto Pompei. Si tratta di opere, queste ultime, che, se tutto va bene, si prevede di realizzare entro il 2015. La Soprintendenza ha informato l’Autorità giudiziaria e il comando locale dei Carabinieri (CCTPC) che sta effettuando, insieme ai tecnici interni, le necessarie verifiche. Il Mibact, nel quadro delle recenti misure decise mercoledì ad un tavolo convocato dal ministro Franceschini, ha disposto una perizia tecnica da parte dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro che invierà sul posto, domani mattina, un gruppo di esperti, coordinati dal direttore dell’Istituto, per verificare la data e le cause tecniche del cedimento. Il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo aveva convocato una riunione tecnica per fare luce su quanto era accaduto relativamente al furto del pezzo d’affresco di Artemide, ed adottare provvedimenti urgenti per il controllo e la vigilanza negli scavi archeologici di Pompei, sito Unesco, sotto gli occhi del mondo riguardo agli avvenimenti incresciosi che sono diventati una costante degli ultimi cinque anni. Lo stesso Franceschini ha sottolineato, in un comunicato, che si sta lavorando per “rafforzare le misure di controllo e vigilanza del sito archeologico”. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2