A cura della Redazione

La lotta per avere i diritti uguali per tutti, l’impegno delle istituzioni, speranza, solidarietà e rispetto per la diversità. Sono gli argomenti affrontati nel corso del convegno “Verso una Città Metropolitana partecipata e solidale”, tenutosi al Liceo Artistico Statale “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata, organizzato dall’associazione Arcigay Vesuvio Raimbow.

Si inizia con una proiezione del video-intervista delle Iene alle prime due mamme la cui unione in Spagna è stata trascritta dal Comune di Napoli assieme al riconoscimento del loro bambino. E' la storia di Daniela e Marta che hanno voluto portare il loro figlio Ruben in Italia (http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/11/02/intervista-daniela-e-marta_9726.shtml).

Dopo i ringraziamenti iniziali del dirigente scolastico Felicio Izzo agli ospiti partecipanti all’incontro, la parola passa al moderatore Raffaele Schettino. Il direttore di "Metropolis Napoli" introduce il tema della speranza. La speranza che si cominci a parlare di diritti e parità senza ipocrisia.

La parola poi va a Daniela Lourdes Falanga, Presidente Arcigay Vesuvio Raimbow, che racconta di come la sua città, Torre Annunziata, l’ha sì partorita, ma anche lasciata sola, umiliata e abbandonata a causa della sua diversità. Visibilmente emozionata dice: «Siamo qui perché vogliamo creare qualcosa anche a Torre Annunziata, che è piena di persone inascoltate». L’intento dell’AVR è di dar vita nella nostra città ad una sorta di presidio di solidarietà, che, con l'ausilio anche di legali e psicologi, possa tutte quelle persone che non hanno coraggio di mostrarsi, che sono discriminate perché di orientamento sessuale diverso o perché vogliono cambiare sesso. «Nella scuola bisogna infondere il rispetto degli altri», continua la Falanga. Ringrazia il sindaco Luigi de Magistris, che si impegna anche sotto questo punto di vista.

Pierpaolo Telese, presidente dell’associazione Verso Sud, parla dell'atteggiamento della politica riguardo alla diversità di genere. «La politica è arretrata su questi temi», sostiene, facendo notare che l’unica figura istituzionale presente tra il pubblico era il sindaco di Trecase, Raffaele De Luca, ringraziandolo. «La partecipazione è solidarietà - prosegue - e noi come associazione tentiamo di sostenere gli sforzi che ci sono nel nostro territorio», riferendosi ai vari movimenti di lotta per i diritti e la parità. Telese conclude proponendo un “patto sociale”, invitando sia le istituzioni sia i movimenti ad avere una svolta nei rapporti sociali.

È il turno di Isabella Bonfiglio, consigliera di Parità della Città Metropolitana di Napoli, la quale si rivolge alle famiglie e alla scuola. «Tutti hanno gli stessi diritti, siamo tutti uguali nelle nostre differenze»,  dice, e invita le famiglie ad essere il primo promotore dell'inclusione sociale, aiutando chi è diverso, e la scuola a diffondere la cultura del rispetto. «La comunicazione è la chiave di tutto», conclude, sostenendo che il nuovo tipo di famiglia dovrebbe essere chiamato “Amore”, a prescindere dal sesso.

Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli, racconta della volta in cui a Napoli fu “colorato” il Maschio Angioino di rosa. Parla di Ciro Cascina, presidente dell’Associazione Femminelle Antiche Napoletane, del suo impegno durante il “movimento liberazione lgbt” negli anni Settanta, in cui gli omosessuali erano considerati degli “appestati” a causa dell’epidemia dell’AIDS. Da allora l’Italia ha fatto passi avanti ma è ancora lontana dall’avere una legge che tuteli i diritti di lesbiche, gay, bisex e transessuali. «Dobbiamo ricercare il PIL della felicità», ha concluso Sannino. 

La parola passa al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ospite d'eccezione dell'appuntamento.

«Credo molto nel nostro Sud. Noi di Napoli dobbiamo abbattere i confini», ha esordito il primo cittadino. Che poi prosegue ricordando Pier Paolo Pasolini (di cui è ricorso in questi giorni il 40esimo anniversario dall'omicidio) come “liberatorio e anticonformista”, citando la celebre intervista in cui attacca i media. Poi passa all’argomento legalità. «Cerco di avvicinare la giustizia alla legalità formale», ha detto, sostenendo che  spesso la giustizia non fa parte della legalità formale e bisogna cercare un modo per diminuire la distanza tra esse, di colmare i vuoti, di agire sulla sensibilità. Per de Magistris «l’unica speranza è non perdere mai, Napoli deve andare avanti partendo dal basso con i movimenti popolari»..

Infine lancia un appello: non lasciare soli chi si espone.

Tra i presenti vi erano Ciro Cascina (AFAN), alcuni membri del Forum dei Giovani, il sindaco di Trecase Raffaele De Luca, Milena Altobelli (titolare del locale Nonsolocaffè), Loredana Rossi (presidente ATN) e Gerardo Amarante, attore teatrale.