A cura della Redazione
di Vincenzo Amorosi

Il Presepe Vivente Napoletano folklorico quest'anno raggiunge la XX edizione. Lo spettacolo sarà rappresentato nella Chiesa del Carmine nei giorni 27, 28, 29  e 30 dicembre, e nei giorni 3, 4, e 5 gennaio alle 19.30. Lo scopo è quello di far rivivere gli antichi mestieri e di aiutare don Pasquale Paduano nella costruzione dell'orfanotrofio in Burundi.

Ormai è diventato una dolcissima consuetudine assistere allo spettacolo "O' Pazziariello presepe vivente" che ogni anno si svolge nella Chiesa dello Spirito Santo in Torre Annunziata. E' uno spettacolo che mette allegria. La stessa allegria che invade chi assiste al famoso film Carosello Napoletano del 1954 di Ettore Giannini. E' un crescente di carica, di musica, di personaggi e di napoletanità. Uno spettacolo che condensa e materializza un valore di appartenenza, quello della tradizione, del territorio, quello di essere in un certo senso esclusivo ed universale. Non a caso il mentore di tutto è O' Pazziariello, il banditore, una figura eclettica della cultura napoletana equiparato all'odierno imponitore, ma con una carica più fantasiosa e quasi felliniana. 

E' un racconto natalizio che si dipana tra figure tradizionali della cultura napoletana. Personaggi classici del quotidiano partenopeo presentato con deliziose danze e canti gioiosi, per concludersi il tutto in una suggestiva atmosfera della nascita del Signore realizzata magicamente in un modesto androne. E’ il riproporre questo mistero di fede e di speranza negli spiriti delle persone semplici, le figure classiche presepiali si ravvedono nei vari personaggi come la lavandaia, l’oste, il pescatore, ecc. distribuiti in una scenografia che ricalcano ambientazioni nostrane.

​Bravi i ragazzi che interpretano le varie figure narrative e brava anche la figura centrale femminile che racconta e dà un tocco di maternità a tutta la scena, in uno stile inconfondibile da ravvedersi  quasi come in quello famoso di Concetta Barra.

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